Martedì 23 Aprile 2024

Un quarto dei coleotteri d'Italia vive nei boschi antichi di Aspromonte

Nel Parco sopravvivono specie seriamente minacciate altrove anche per la continua pulizia dei boschi. La riserva naturale della Calabria va in controtendenza grazie agli alberi vetusti che proteggono le oasi naturali di biodiversità

Coleottero

Coleottero

Roma, 17 giugno 2017 - Nei nostri boschi si sta consumando la scomparsa silenziosa di un vero e proprio esercito, che garantisce la sopravvivenza di tutti gli ecosistemi: quello degli insetti, che da solo costituisce l’80% delle specie viventi sulla Terra. Tra questi ranghi, i coleotteri sono quelli che soffrono maggiormente la semplificazione strutturale delle foreste, la loro frammentazione e la rimozione degli alberi vetusti: senza la massa di legno morto che fa parte della vita del bosco, questi animali non possono trovare rifugio, nidificare, né alimentarsi. Ma in Italia esistono ancora delle oasi inalterate di biodiversità e una di queste è il Parco Nazionale dell’Aspromonte, che rende noti dati incoraggianti.

Negli oltre 64mila ettari di questa area protetta, in provincia di Reggio Calabria - spiega Antonino Siclari, responsabile del servizio biodiversità del Parco - a partire dal 2015 abbiamo accertato la presenza di circa duemila specie di coleotteri, di cui oltre cinquecento associate al legno morto e agli alberi vetusti, vale a dire oltre un quarto dell’intero patrimonio nazionale”. E molti di questi, sono inseriti nella Lista Rossa delle specie minacciate d’estinzione. “E’ il caso della famiglia dei buprestidi, degli splendidi cetonini o di altri meno appariscenti ma altrettanto importanti, che abbiamo appena scoperto in diverse località dell’Aspromonte. Queste specie stanno scomparendo altrove a causa della “pulizia” del bosco dal legno morto o dagli alberi vetusti, provocando l’estinzione di un gran numero di specie che tuttavia in Aspromonte sembrano ancora essere al sicuro”. Caratterizzati dall’avere  una corazza che altro non è che un primo paio di ali cheratinizzate contenente il secondo paio di ali, l’ordine dei coleotteri è il più numeroso tra gli insetti e vanta specie meravigliose e antichissime.

Tra una fustaia di leccio estesa 50 ettari, un bosco di pino calabro, faggete e rovereti meridionali, in questo territorio sono stati censiti 6 boschi vetusti costantemente tutelati, che offrono riparo non solo ai coleotteri, ma anche a grandi vertebrati. “Il legno morto - conclude Siclari - è tutt’altro che un fattore di disturbo o un indice di trascuratezza del bosco; rappresenta, invece, uno dei più importanti parametri per valutare il grado di naturalità e di stabilità degli ecosistemi forestali, e mantiene in vita la biodiversità”, conclude Siclari. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]