Associazioni plaudono al Tar sui cinghiali uccisi a Genova

Genova. Dopo la decisione LNDC interviene per spiegare le motivazioni che hanno spinto l'associazione, insieme con Oipa onlus, a ricorrere al tribunale amministrativo. Il Comune, da parte sua, ridimensiona e parla di pericolo per i cittadini

Un branco di cinghiali

Un branco di cinghiali

Genova, 18 novembre 2017 - Grande soddisfazione delle Associazioni che avevano impugnato il provvedimento con cui il Comune di Genova disponeva l’abbattimento degli ungulati avvistati in città.  

Nel mese di settembre, a seguito di alcuni avvistamenti in pieno contesto urbano, il capoluogo ligure aveva emanato un’ordinanza per “la rimozione degli ungulati appartenenti alla famiglia dei cinghiali (“Sus scrofa”) e suidi in genere, a cura del personale preposto alla vigilanza faunistico-venatoria, coadiuvato, qualora possibile, dal personale della Polizia Municipale, adottando le misure ritenute più efficaci e risolutive”. In poche parole, un provvedimento che prevedeva l’abbattimento degli animali. Così riporta una nota di Lega nazionale per la difesa del cane.

Non potendo restare inermi a guardare, le Associazioni animaliste Lega Nazionale per la Difesa del Cane e OIPA Italia Onlus avevano quindi presentato ricorso al TAR della Liguria per chiedere la sospensione dell’ordinanza che, a tutti gli effetti, andava in contrasto anche con la Legge Regionale della Liguria e il Regolamento Comunale di Genova per la tutela ed il benessere degli animali, si legge ancora nel documento. L’impugnazione delle due associazioni è stata accolta dal TAR che, motivando la sentenza di illegittimità del provvedimento, specifica che “nell’ordinamento della Regione Liguria sono previste apposite norme per fare fronte all’emergenza collegata alla presenza della fauna selvatica e, in particolare, dei cinghiali”. Gli avvocati LNDC Michele Pezone e Alessandro Dondero, che hanno assistito in giudizio sia LNDC sia OIPA, dichiarano: “Siamo molto soddisfatti per questa sentenza perché sono state accolte le nostre argomentazioni relative al fatto che il Comune ha utilizzato illegittimamente lo strumento dell’ordinanza contingibile e urgente, pur essendo previste dalla legge altre procedure per fronteggiare eventuali situazioni di emergenza con l’ausilio di personale qualificato”, conclude la nota di LNDC. 

Ovviamente, da parte sua, il Comune di Genova ridimensiona. «Prendiamo atto della decisione dei giudici del Tar e aspettiamo di leggere il dispositivo della sentenza per decisere cosa fare» ha commentato l'assessore al Benessere degli Animali del Comune di Genova Matteo Campora difronte alla bocciatura del Tar dell'ordinanza della giunta Bucci. «La nostra ordinanza, firmata non a caso anche dall'assessore alla Sicurezza Stefano Garassino, non lascia il via libera all'uccisione indiscriminatoa dei cinghiali, ma prevede solo che si possano abbattere anche in città, nel caso rappresentino un pericolo per i cittadini. Detto questo, se il Tar decide che non si possono mai uccidere, mi viene da pensare che manleva noi amministratori dalla responsabilità nel caso i cinghiali provochino danni a cose e persone, come è già successo più volte in città». Campora aggiunge: «La nostra ordinanza è nata anche per agevolare il lavoro degli agenti della polizia regionale, chiamati ad intervenire per fronteggiare la presenza dei cinghiali in città».  [email protected]