Martedì 23 Aprile 2024

"Bergamo, famiglia sfrattata e cani in canile. Non c'era alternativa?"

LNDc segnala una triste vicenda per la quale l'associazione, insieme con altre, ha cercato di mediare con il Comune purtroppo senza riuscire ad arrivare all'obiettivo. "Non ci si rende conto che gli animali sono parte delle famiglie"

Cani in una foto LNDC

Cani in una foto LNDC

Bergamo, 25 luglio 2017 - La crisi, la perdita del lavoro, la depressione, l’impossibilità di pagare il mutuo e la casa va all’asta. Sono storie che purtroppo ormai sentiamo sempre più spesso, ma ce n’è una che ci ha toccato in maniera più diretta. Un’associazione locale ha segnalato a LNDC la situazione di una famiglia di Martinengo, in provincia di Bergamo, costretta a sloggiare in tempi rapidissimi dalla casa venduta all’asta. Questa famiglia è composta da 5 persone (due adulti e tre minori) e 3 cani, tutti di taglia grande e adulti. 

Proprio a causa dello stato di indigenza - riferisce una nota LNDC - da tempo la famiglia era seguita dai servizi sociali del Comune senza però arrivare a una soluzione del problema. LNDC e LEIDAA sono intervenute, anche per tramite di un Legale delle Associazioni, per tentare di avviare un’interlocuzione con l’amministrazione comunale e cercare una soluzione idonea per tutelare sì i cani ma anche l’intero nucleo familiare. Nonostante sembrava si fosse trovata una sistemazione adatta per accogliere l’intera famiglia – per la quale diverse associazioni si erano offerte di versare la caparra dell’affitto – e le rassicurazioni ricevute da parte del Comune, si è purtroppo arrivati al drammatico epilogo qualche giorno fa. La famiglia è stata smembrata all’atto dell’esecuzione forzata dello sloggio: la mamma con le due bambine sono finite in una comunità, il ragazzo più grande da una zia e i tre cani nel canile municipale. 

La scena dello sloggio è stata straziante, con i bambini che piangevano inconsolabili perché dovevano separarsi dai loro cani con cui avevano vissuto per 7 anni. Una scena straziante che poteva essere evitata, se solo il Comune avesse offerto una maggiore collaborazione alle associazioni – tra cui LNDC e LEIDAA – che si sono impegnate per prevenire questo triste finale. Per ironia della sorte, verso la fine di maggio, il sindaco di Martinengo pubblicava un post su Facebook scrivendo: “Un nuovo partito a tutela dei diritti degli animali, manifestazioni per i diritti degli immigrati. Ma i diritti degli Italiani che fine hanno fatto?” Una domanda che andrebbe girata proprio a lui, per chiedergli che fine hanno fatto i diritti di questa italianissima famiglia? Come ha tutelato i minori coinvolti in questa storia? Perché non si è fatto di più per evitare che la famiglia venisse smembrata (si spera solo temporaneamente) e i bambini subissero il distacco dal loro nucleo familiare che, guarda caso, comprende anche degli animali? continua la nota LNDC.

Purtroppo, ancora una volta, tocca constatare che i servizi sociali dei Comuni non tengono in dovuta considerazione il legame affettivo che le persone instaurano con i propri animali domestici, che diventano a tutti gli effetti membri della famiglia. Sottovalutare questi legami e non chiedere o accettare la collaborazione delle associazioni animaliste significa creare dei veri e propri traumi a intere famiglie oltre che agli animali, conclude il comunicato. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]