Lasciò la cagnolina chiusa a casa a morire di stenti: "Avevo impegni"

Lega nazionale per la difesa del cane annuncia la presentazione di una denuncia e sottolinea la gravità di quanto avvenuto a Cesano Maderno

Cane in una foto Olycom

Cane in una foto Olycom

Milano, 12 giugno 2017 - Un impegno di lavoro che porta lontano da casa può capitare a tutti e, soprattutto in questo periodo, non si può rinunciare. Ma niente può giustificare quello che è avvenuto a Cesano Maderno, in provincia di Monza e Brianza: una cagnolina è stata lasciata chiusa in un appartamento per settimane, forse mesi, e solo qualche giorno fa a seguito di un intervento della Polizia locale è stata trovata, purtroppo ormai morta di fame e di sete. Stando a quanto riportato dalla stampa, successivamente il proprietario è stato rintracciato dalle autorità e si è giustificato appunto dicendo che era stato trattenuto lontano dal casa più del previsto per un impegno di lavoro.

“È impensabile che nel 2017 continuino a verificarsi episodi di questo genere”, commenta rammaricata Piera Rosati, presidente LNDC. “Ci si può allontanare per lavoro o per vacanza ma ci sono tante soluzioni per assicurare il benessere del proprio animale. L’abbandono è sempre e comunque un gesto crudele, tanto più se l’animale viene lasciato in un posto chiuso dal quale non ha scampo. Ringraziamo le forze dell’ordine per la tempestività con cui hanno condotto le indagini e rintracciato il proprietario”.

Lega Nazionale per la Difesa del Cane sporge denuncia per uccisione di animale ai sensi dell’art. 544-bis perché questo genere di comportamento non rappresenta un semplice abbandono ma evidenzia la precisa volontà di causare la morte del cane, lasciandolo in balia di se stesso in una situazione dalla quale non poteva fuggire né essere aiutato da altre persone.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]