Padova. Vietato il presidio di protesta per il cane sempre chiuso in gabbia

Centopercentoanimalisti era presente per una nuova manifestazione ma i carabinieri hanno comunicato che l'happening doveva tenersi altrove. L'organizzazione promette nuove azioni

Un momento del presidio di Centopercentoanimalisti

Un momento del presidio di Centopercentoanimalisti

Padova, 22 ottobre 2017 - Sabato 21 ottobre i militanti di Centopercentoanimalisti sono andati a Facca di Cittadella (Padova), per il secondo presidio in difesa del cane tenuto prigioniero in una gabbia. Prima dell'inizio della manifestazione, c'è stato un violento alterco con un uomo che è uscito in strada (tenendosi sempre vicino al suo cancello) ad insultare e minacciare, tra l'altro, di andare a prendere il fucile. Era uno dei vicini della famiglia messa sotto attenzione dall'organizzazione secondo quanto riferisce una nota del gruppo.

"Poi sono arrivati i Carabinieri, che hanno portato le disposizioni della Questura di Padova: il presidio non si poteva tenere davanti alla prigione del cane, ma in una postazione ben lontana - riferisce ancora la nota -  Questo nonostante il presidio fosse stato regolarmente richiesto nello stesso luogo del precedente. I nostri militanti si sono rifiutati di accettare e firmare le condizioni, che avrebbero vanificato l'azione. Da notare che l'aguzzino del cane non era sparito come l'altra volta, ma era presente in strada con tutta la famiglia (anche la bambina) insieme a qualche vicino, dietro il cordone dei Carabinieri. Segno evidente che era stato preavvisato del divieto, mentre agli animalisti il diktat della Questura è stato comunicato solo all'ora dell'inizio. E' una violazione del diritto di esprimersi e di manifestare", accusa Centopercentoanimalisti che annuncia nuove azioni, in futuro, a tutela dell'animale. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]