Chiedono il rito abbreviato i quattro killer del cane Angelo

Reggio Calabria. Aperto il dibattimento ai quattro giovani di Sangineto. L'avvocato difensore parla di pentimento, le associazioni animaliste chiedono di costituirsi parte civile. Il grido: "Assassini"

Il cane Angelo massacrato a Sangineto

Il cane Angelo massacrato a Sangineto

Reggio Calabria, 27 aprile 2017 -  "I miei assistiti stanno vivendo con molta sofferenza la vicenda. Si sono resi conto del gravissimo fatto avvenuto e la portata del gesto. Ed è per questo che è maturata la scelta di accedere al rito abbreviato affinché il processo finisca il più veloce possibile e questo non per chiudere la vicenda che nelle loro vite non si chiuderà mai. Siamo consapevoli infatti, che tutto ciò ha segnato per sempre la loro vita. Al termine del processo verrà pareggiato il conto con la giustizia, ma quello con la morale non si chiuderà mai". A dichiararlo è Alessandro Gaeta, l'avvocato del foro di Paola che difende Nicolas Fusaro e Giuseppe Liparato, i due giovani, accusati dalla Procura del Tirreno cosentino, insieme ai fratelli Francesco e Luca Bonanata, di aver di aver ucciso e seviziato il cane "Angelo".

Questa mattina si è svolta, dinnanzi al giudice monocratico di Paola, Alfredo Cosenza, la prima udienza per i quattro imputati alla sbarra. Tutti sono accusati del reato di "uccisione di animali" e rischiano una condanna che oscilla dai quattro mesi ai due anni di reclusione. Il fatto, avvenuto a Sangineto (Cosenza), risale al 21 giugno dello scorso anno.

I quattro ragazzi, secondo le indagini condotte dal pm cosentino Francesca Cerchiara, filmarono con il telefonino tutta la scena: prima attirarono il cane, che era docile e mansueto, poi lo impiccarono ad un albero ed infine lo uccisero con colpi di pala sulla testa. Angelo sarebbe stato seviziato poiché ritenuto "responsabile" della morte di due capre. Il video dell'uccisione divenne presto virale sui social network e permise ai Carabinieri di identificare i quattro ventenni di Sangineto. L'udienza di oggi è stata caratterizzata dalla folta presenza di animalisti arrivati da tutta Italia per manifestare ancora una volta a difesa degli animali. E non solo. Quando due dei quattro imputati, Francesco e Luca Bonanata, stavano abbandonato l'aula, il corteo ha urlato contro "assassini, assassini".

"Rispettiamo molto - ha continuato l'avvocato Greco - l'impegno delle associazioni animaliste che con civiltà e comportamento democratico fanno valere le proprie ragioni. Purtroppo però ci sono dei casi, pochissimi, fortunatamente, che vanno oltre il senso civico e quindi non possono trovare la mia comprensione. Ed è per questo - ha concluso il legale Greco - che rivolgo un appello. Non bisogna infatti, ritenere che tutta la comunità di Sangineto sia responsabile del gravissimo fatto commesso dai ragazzi. La gente di Sangineto non è omertosa. Ha infatti preso le dovute distanze, ma non è giusto emarginare i quattro ragazzi. I miei assistiti infatti, hanno attuato un recupero psicologico proprio perché hanno capito e compreso la grave portata del gesto compiuto e questo percorso di assistenza psicologica li accompagnerà anche dopo la fine del processo".

L'udienza è stata aggiornata al 18 maggio, quando il giudice monocratico deciderà se ammettere gli imputati al rito abbreviato, ma anche sulle numerose richieste di costituzione di parte civile di circa trenta associazioni. Hanno chiesto di costituirsi in giudizio, solo per citarne alcune, l'associazione "Zampe che danno una mano Onlus", l'associazione "Aic-Adottami in Calabria Onlus", la "Lega Italiana per la difesa degli animali e dell'ambiente", presieduta dall'onorevole Michela Brambilla e difesa dall'avvocato Claudia Ricci del foro di Roma, il Comitato Nazionale "U.G.D.A. onlus", le associazioni "Animal Amnesty Onlus", "Una zampa per la vita", "Battito Animale" e anche la "Lega Nazionale per la difesa del Cane", Animalisti italiani onlus ed Enpa, ossia l'Ente nazionale per la protezione degli animali. A questi si aggiungono una serie di richieste di costituzione di parte civile avanzate da cittadini privati.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]