Giovedì 18 Aprile 2024

Sgominata centrale di bracconaggio: indagato anche dipendente provinciale

Jesi. Operazione dei carabinieri forestali che hanno sequestrato armi, munizioni e lacci vietati dalla legge

Cacciatore in una foto Crocchioni

Cacciatore in una foto Crocchioni

Ancona, 21 ottobre 2017 - I carabinieri forestali hanno eseguito una serie di perquisizioni disposte dal pm di Ancona, Rosario Lioniello, nell'ambito di un'indagine riguardante attività illecite di cattura, maltrattamento e uccisione di animali da parte di sette persone residenti nello Jesino. Numerosi i sequestri eseguiti a carico degli indagati, tra cui ci sarebbe un dipendente della polizia provinciale. In particolare, un bracconiere è stato trovato in possesso di sette lacci metallici per la cattura di ungulati e strumenti per la macellazione della selvaggina, oltre a numerose porzioni di carne di ungulati congelata.

Nel complesso sono state sequestrate in tre abitazioni, tra cui quella del dipendente della polizia provinciale, 45 porzioni di carne di capriolo, cinghiale e altra selvaggina, congelate, tutte riconducibili al bracconiere. Al dipendente sono state sequestrate anche due teste mozzate di capriolo, delle quali una abbattuta da poco tempo. Altri due indagati avevano oltre 800 munizioni non denunciate. Sono state sequestrate insieme a un fucile. Sono stati inoltre rinvenuti e sequestrati sei richiami elettronici, il cui uso è vietato dalla legge, e un visore notturno. Le accuse per tutti sono di uccisione e maltrattamento di animali, e bracconaggio, reati che prevedono pene fino a due anni di reclusione. Due sono stati denunciati per la mancata denuncia di munizioni a palla e detenzione abusiva di munizioni spezzate in numero superiore a quello consentito. Il pubblico ufficiale rischia le pene più gravi previste dal codice penale per i delitti contro la pubblica amministrazione.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]