"Via i pesci dall'acquario di Fazio". Scatta la petizione e fa subito il pieno

Iniziativa lanciata da AssoVegan dopo che la lettera aperta della presidente Renata Balducci al conduttore Tv non aveva trovato accoglienza

Fazio e Littizzetto in studio con l'acquario

Fazio e Littizzetto in studio con l'acquario

Roma, 8 dicembre 2017 - Scatta la petizione "Via i pesci dall'acquario di Fazio". Raggiunte subito quasi duemila firme. L'acquario infatti è ancora in trasmissione dopo la lettera aperta scritta dalla Presidente di AssoVegan Renata Balducci e dai membri del Comitato Etico all'autore per contestare la scenografia di "Che tempo che fa". 

A seguito dell'esordio di Fabio Fazio su RAI1 con la nuova edizione di “Che tempo che fa”, con pesci detenuti in un acquario, la presidente di AssoVegan - Associazione Vegani Italiani - aveva scritto ai primi di ottobre al conduttore una lettera aperta che aveva suscitato scalpore e un notevole riscontro mediatico. Nella lettera ribadiva che: "Mostrare pesci prigionieri a tutta l’Italia è una cosa senza alcun senso nonché obsoleta. La nostra realtà è indignata: lavoriamo costantemente per divulgare il rispetto della vita in tutte le sue forme e siamo rimasti molto delusi che una trasmissione come questa, molto seguita, proponga animali in cattività a soli fini estetici. E pensare che la televisione potrebbe essere un’occasione preziosa di sensibilizzazione alla questione animale; un amplificatore potente in merito a questioni etiche a favore di scelte più sostenibili. Invece siamo ancora fermi qui: a difendere la nostra posizione di fronte ad un palese atto di violenza e di sfruttamento". In quella lettera anche altri membri del Comitato Etico di AssoVegan avevano preso le distanze da questa terribile scenografia-prigione, sottolineando che dalla TV di Stato ci si aspetta un pensiero evoluto e antispecista, che promuova ideali di bellezza: per gli animali e per le nuove generazioni che hanno bisogno di un respiro di rispetto, libertà e giustizia. Nonostante i commenti negativi e di condanna per l'infelice scelta, l'acquario è ancora lì, con relative assicurazioni del conduttore che afferma sostanzialmente che i pesci stanno bene e sono monitorati da un veterinario.

Renata Balducci non si arrende alla caduta di stile di Fazio: "Nessun vivente può stare bene al di fuori del proprio habitat, anche se monitorato da veterinari: al massimo si sopravvive". Grazie alla determinazione di tante persone responsabilmente sensibili e attente alla tutela e al benessere di chi è più debole è nata da poco una petizione, lanciata da Roberto Contestabile, membro del Comitato Etico di AssoVegan e collaboratore della testata online "Promiseland" (www.promiseland.it), che afferma: "Lo sfruttamento animale ha diverse forme e luoghi: acquari, gabbie, zoo, laboratori di ricerca, allevamenti, circhi, capsule spaziali, sagre, corride, palii, mostre, tornei, rievocazioni storiche, giostre, religiosità, manifestazioni culinarie e folkloristiche... e anche uno studio televisivo". Dopo poche ore dalla pubblicazione la petizione aveva già raggiunto quasi duemila firme: "Si aggiungono firme ogni minuto - aggiorna Renata Balducci - e quando la petizione avrà raggiunto qualche migliaio di sottoscrizioni sarà consegnata al Direttore di RAI1 Angelo Teodoli affinché si renda conto di quanti telespettatori che pagano il canone non gradiscono finanziare una forma di violenza qual è la prigionia dei pesci in un acquario". Così conclude la nota.

Link alla petizione  https://goo.gl/YFuaxx