Mercoledì 24 Aprile 2024

Bce, mille miliardi extra sui mercatiDraghi non si piega all'alt di Berlino

Elena Comelli MILANO UNA PIOGGIA da mille miliardi. Parte lunedì, malgrado le resistenze di Berlino, l'iniezione di liquidità promessa a giugno dal governatore Mario Draghi. E i mercati festeggiano. Piazza Affari ha recuperato il 3,42%, sostenuta dalle banche. Bene anche gli altri listini del Vecchio Continente, con Atene che è salita del 7%. A riportare gli acquisti sull'Europa ha contribuito l'andamento favorevole di Wall Street, in scia alle trimestrali societarie e ai dati positivi in arrivo dall'economia americana. È tornato a scendere anche lo spread Btp-Bund: 162 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,49%, mentre l'euro si è attestato poco sotto 1,28 dollari. L'unico sbandamento della giornata è stato provocato dal presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, che è tornato a criticare il piano di riacquisto di prestiti cartolarizzati (Abs) della Bce, che implica «lo spostamento da programmi mirati a facilitare il credito verso una filosofia di quantitative easing» e contribuisce secondo lui a «trasferire i rischi dalle banche ai contribuenti». Il rallentamento dei mercati è stato però soltanto momentaneo, anche perché gli altri banchieri centrali sono stati decisamente meno aggressivi: l'acquisto degli Abs non porterà la Bce a diventare una bad bank', ha detto l'austriaco Ewald Nowotny, ricordando che «opinioni del genere sono populistiche e insensate». Weidmann ha fatto la parte del cattivo anche nelle indiscrezioni pubblicate ieri dal New York Times, che è riuscito a sbirciare nei verbali di alcune riunioni del consiglio Bce risalenti ai mesi convulsi, fra il 2012 e il 2013, prima che scattasse il salvataggio di Cipro per il tracollo delle sue banche. Verbali che dovrebbero restare segreti per trent'anni, ma che il quotidiano statunitense ha svelato, scatenando l'ira di Francoforte. DAI VERBALI emerge chiaramente l'opposizione del governatore tedesco al salvataggio della Banca Popolare di Cipro, oggi nota come Laiki, mentre la Bce ha sostenuto ancora una volta che «c'era pieno accordo nel consiglio». La stessa preoccupazione aveva portato Mario Draghi a sostenere in giugno che «il consiglio è unanime» anche sull'uso di strumenti non convenzionali per combattere la bassa inflazione, quegli strumenti che la Bce inizierà a utilizzare lunedì, con «l'acquisto dei covered bond», come ha annunciato ieri. L'obiettivo dichiarato, per il momento, è quello di contribuire «al ritorno dell'inflazione a un livello vicino al 2%». Gli acquisti di Abs e covered bond, per «un universo potenziale di mille miliardi di euro», assieme alle aste di liquidità finalizzate a concedere credito alle imprese (le cosiddette Tltro), per Draghi dovrebbero servire a espandere il bilancio Bce e quindi a sostenere la dinamica dei prezzi. Ma la Bce non è l'unica a far piovere soldi: anche la banca centrale cinese ha deciso di iniettare fino a 200 miliardi di yuan (32,8 miliardi dollari) nelle 20 grandi banche nazionali e regionali per stimolare l'economia. Anche il dragone ogni tanto ha bisogno di una spinta.