Martedì 16 Aprile 2024

Bce: migliora mercato del lavoro. In vista ulteriore ampliamento della ripresa nell'Eurozona

Bollettino di Francoforte: inflazione bassa fino a fine anno. Fra i Paesi che hanno adottato l'Euro dal 2002, l'Italia è quella che ha ottenuto risultati peggiori in termini di crescita del Pil pro-capite

L'Eurotower a Francoforte, sede della Bce (Ansa)

L'Eurotower a Francoforte, sede della Bce (Ansa)

Francoforte, 30 luglio 2015 - Economia dell'Eurozona in crescita, con la ripresa "in ulteriore ampliamento". Dal bollettino economico della Bce arrivano buone notizie, anche sul fronte del mercato del lavoro. Inflazione bassa fino a fine anno, poi crescerà per tutto il 2016 e 2017. Per l'Italia una doccia fredda: è fanalino di coda nella crescita del Pil pro-capite fra i 12 paesi che hanno adottato l'euro prima del 2002.

L'EUROPA VA - L'Eurotower vede "una crescita moderata nel secondo trimestre" e "in prospettiva, è atteso un ulteriore ampliamento della ripresa economica". Secondo la Bce "la domanda interna dovrebbe essere sorretta dalle misure Bce", dai progressi sulle riforme strutturali,dal risanamento dei conti, oltre che dal basso prezzo del petrolio e l'export.

LAVORO - "I mercati del lavoro mostrano segnali di graduale miglioramento" con un'accelerazione "nel prossimo futuro". Nel primo trimestre del 2015, sottolinea l'istituto di Francoforte, "l'occupazione è salita ancora, aumentando dello 0,1 per cento in termini congiunturali. Di conseguenza, l'occupazione si è attestata su un livello superiore dello 0,8 per cento rispetto a un anno prima, registrando l'incremento annuale più elevato dal secondo trimestre del 2008. Il tasso di disoccupazione per l'area dell'euro, che ha iniziato a scendere a metà del 2013, è diminuito ulteriormente nel secondo trimestre del 2015 collocandosi all'11,1 per cento in maggio". Per la Banca centrale europea, si prospetta dunque "un miglioramento dei mercati del lavoro in certa misura più rapido nel prossimo futuro".

INFLAZIONE -  "L'inflazione ha raggiunto il livello minimo agli inizi dell'anno, tornando in territorio positivo negli ultimi mesi". Ma, spiega la Bce, "secondo le informazioni disponibili e i prezzi correnti dei contratti future sul greggio" dovrebbe rimanere bassa nei prossimi mesi "per poi aumentare a fine anno, in parte per gli effetti connessi al calo delle quotazioni petrolifere al termine del 2014". Nel 2016 e nel 2017 l'inflazione dovrebbe aumentare ancora. 

ITALIA DEVE RECUPERARE -  La convergenza reale fra le economie dell'area dell'euro dopo l'introduzione della moneta unica è stata scarsa e l'Italia è quella che registra i "risultati peggiori" in termini di crescita del Pil pro-capite: è il paese degli Euro-12, vale a dire quelli che hanno adottato l'euro prima del 2002, con la divergenza più ampia. La Bce precisa che la crescita della produttività del lavoro nel nostro Paese si è collocata ampiamente al di sotto della media dell'area dell'euro e su livelli tra i più bassi negli Ue-28.

EFFETTO-GRECIA - I recenti andamenti nei mercati finanziari dell'area dell'euro "sono stati caratterizzati da un aumento della volatilità, riconducibile soprattutto alle accresciute incertezze sui negoziati tra la Grecia e i creditori ufficiali". Nonostante il generale incremento registrato dagli inizi di giugno, continua, i corsi azionari hanno mostrato oscillazioni pronunciate nelle ultime settimane. Al tempo stesso i rendimenti sui titoli di Stato a lungo termine si sono mantenuti pressoché invariati nell'insieme dell'area dell'euro, su livelli superiori rispetto ai recenti minimi storici toccati a metà aprile. I differenziali rispetto ai titoli tedeschi si sono ridotti in Italia, Spagna e Portogallo, mentre sono rimasti sostanzialmente stabili, nel complesso, negli altri Paesi dell'area ad eccezione della Grecia.

INDAGINE UE: SALE LA FIDUCIA  - Generale lieve miglioramento del clima di  fiducia nell'area euro a luglio, secondo un'indagine elaborata dalla Commissione europea, ma senza coinvolgere i consumatori su cui invece si registra un indebolimento. L'indicatore complessivo si è attestato a 104 punti, mezzo punto in più rispetto al mese precedente, con aumenti in Germania (1 punto), Franca (+0,8) Olanda (0,4) e Spagna (0,3), mentre in Italia ha segnato una limatura di 0,1 punti.  L'Ue ha registrato un aumento di 2,3 punti sulla fiducia nel settore del commercio al dettaglio, di 1 punto sui servizi, di 0,5 punti nell'industria e di 0,3 punti sulle costruzioni. Tra i consumatori invece si è registrato un calo di 1,5 punti, determinato da pessimismi sulle prospettive di economia e

 

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