Il batterio killer spaventa gli Usa. "Resiste a tutti gli antibiotici"

Primo contagio in Pennsylvania. Il ricercatore: rischi anche per l’Italia dall'inviato GIAMPAOLO PIOLI

Batteri in laboratorio (Ansa)

Batteri in laboratorio (Ansa)

New York, 28 maggio 2016 - L’uso o l’abuso di antibiotici invece di proteggerci ci rende più vulnerabili. I super batteri killer individuati per primi in Cina sono arrivati anche in Usa e minacciano l’Europa. L’Italia è anche lei nell’elenco dei bersagli. L’allarme arriva da Pittsburgh dove una donna di 49 anni della Pennsylvania colpita da uno di questi batteri è risultata resistente a qualsiasi forma di antidoto, compreso l’ultimo tipo di antibiotici a base di colistina.

La signora adesso sta bene ma gli studi sul batterio che l’ha colpita secondo Thomas Frieden, il direttore del Cdc (Centro statunitense per il controllo e la prevenzione delle malattie), e approfonditi dagli scienziati del ministero della difesa, evidenziano che il contagio o l’esposizione potrebbero diventare esponenziali e ammettono che entro il 2050 questi super batteri potrebbero diventare davvero incontenibili e causare fino a 10 milioni di morti l’anno. Il virus assassino appartiene al ceppo «echerichia coli» e si registra spesso nelle urine anche se non è chiaro il suo sistema di contaminazione.

"Anche in Italia abbiamo fenomeni simili che stiamo combattendo - dice Annalisa Pantosti dell’istituto Superiore di Sanità - Questa minaccia è già arrivata. Da noi si manifesta con un’altra classe di batteri, la ‘Clebsielle Penumonie’ resistente ai Carbapenemi che però nel 30 o 40 per cento dei casi resiste anche alla Colistina. In questi casi dobbiamo ricorrere ad una combinazione di farmaci che però espongono ad una mortalità anche del 50% dei casi". L’allarme lanciato da Pittsburg preoccupa la comunità scientifica non solo americana ma internazionale che chiede all’unanimità maggiori risorse per la ricerca calcolate in centinaia di miliardi di dollari. Se le stime saranno rispettate, fra 35 anni questi batteri potrebbero continuare a potenziarsi attraverso una costante mutazione e si rishia di arrivare ad un morto ogni 3 secondi, perché le infezioni più comuni oggi annullabili in pochi giorni potrebbero traformarsi in batteri incubo dagli effetti letali.

Le raccomandazioni che in queste ore arrivano dai sanitari sono quasi tutte concordi nell’evitare un abuso dei farmaci e in particolar modo degli antibiotici che invece di proteggere sembrano ormai diventare irresponsabili complici di un indebolimento dell’organismo.

Lo studio sul batterio killer pubblicato dal Antimicrobial Agents and Chemoterapy, la rivista dell’American Society for Microbiology non intende scatenare il panico ma lanciare un allarme serio perché se fino ad ora è stato contenuto anche nella donna della Pennsylvania, grazie agli antibiotici più potenti e ad altre combinazioni di farmaci definite ‘creative’ il gene del batterio trovato nelle sue urine potrebbe intaccare e ‘allearsi’ in forma mortale con altri batteri già capaci di resistere agli antibiotici.

È questa la sfida e la lotta contro il tempo che i ricercatori devono vincere per evitare il rafforzamento di questo batterio da incubo capace. Gli scienziati del dipartimento della difesa hanno anche un’altra preoccupazione: temono che il terrorismo dopo i gas chimici possa pensare ai batteri come armi di guerra visto che da anni ormai sta cercando di mettere le mani sulle atomiche o di costruire qualche bomba sporca in casa. In una società sempre più interdipendente, con la proliferazione di kamikaze al tritolo potrebbe iniziare anche la stagione di quelli imbottiti di batteri.

di GIAMPAOLO PIOLI