Venerdì 19 Aprile 2024

Sport estremo, un basejumper si schianta e muore contro le rocce del Brento

Il pesarese Leonardo Piatti, 39 anni, non è riuscito a evitare l'impatto contro la montagna: si era lanciato da 1.200 metri

Un base jumper, foto generica (Olycom)

Un base jumper, foto generica (Olycom)

Trento, 8 dicembre 2014  - In Trentino oggi è morto un appassionato di base-jumper, Leonardo Piatti, 39 anni, diTrebbioantico di Pesaro, schiantatosi sulle pareti del monte Brento, a pochi chilometri da Dro nella zona del Lago di Garda. L'allarme al 118 è stato lanciato poco dopo le 9. I soccorritori hanno trovato il corpo senza vita dell'atleta oltre 200 metri dalla zona di atterraggio (nella zona nord verso la pescicoltura di Pietramurata). 

Il paracadutista, che praticava questo sport da tre anni, si era lanciato dal Becco dell'Aquila, la cima della montagna in località Dro, a circa 1.200 metri di quota. In volo sembrava essersi accorto di essere troppo basso rispetto alla traiettoria normale, così quando è giunto in prossimità delle vie d'uscita di arrampicata delle «Placche Zebrate», a una quota di circa 400 metri, per evitare uno zoccolo della parete, ha aperto il paracadute, senza riuscire però a evitare l'impatto contro le rocce.

L'hanno visto alcune persone, che hanno chiamato subito il 118, che è accorso con il Soccorso alpino, ma non hanno potuto che constatare il decesso

Anche l'elicottero di Trentino emergenza, oltre i carabineri di Dro e gli uomini del Soccorso alpino, si è attivato per recuperare l'ennesima vittima dello sport estremo praticato sulle rocce del Monte Brento (a dieci chilometri a nord da Riva del Garda), meta di attrazione turistica dato che è la seconda parete più frequentata in Europa dagli appassionati paracadutisti esperti.