Martedì 16 Aprile 2024

Barca-Bayern I catalani vogliono vendicare il 2013Messi sogna la rivincita

Dall'inviato Alessandro Fiesoli Torino E ORA la Juventus può sognare più da vicino, dopo dodici anni, la finale di Champions. A Madrid sarà un'altra battaglia, durissima, con tutto ancora aperto, ma la Juventus aveva bisogno di dimostrarsi all'altezza di una sfida così nobile, e la conferma c'è stata. Il due a uno, Morata e rigore di Tevez, pareggio momentaneo di Cristiano Ronaldo, mette la Juventus in una posizione di vantaggio per il ritorno ma soprattutto dà una grande scorta di fiducia ai bianconeri per il ritorno. Una vittoria sigillata nella ripresa da un rigore conquistato e realizzato da Tevez, con il Real che nel secondo tempo non è più riuscito a replicare. La Juve è stata aiutata anche da una gran traversa di James Rodriguez sull'uno a uno, ma si è meritata la sua serata magica in tutti i sensi, considerati i tre milioni e trecentomila euro di incasso. IL GRANDE calcio, così, è tornato in uno stadio italiano, come non succedeva da anni. E in un'atmosfera molto bella, intensa, la partita a scacchi fra Allegri e Ancelotti è cominciata con un paio di mosse a sorpresa. Nella Juventus, Sturaro e non Pereyra, con Vidal trequartista. Nei «blancos», Bale a uomo, quasi a francobollo, su Pirlo. I primi assaggi di Real sono stati abbastanza teneri, i campioni d'Europa hanno tardato ad organizzarsi, e la Juventus è stata svelta ad approfittarne. La palla dentro di Marchisio per Tevez ha trovato Marcelo e Varane addormentati, sul tiro dell'argentino la risposta di Casillas è stata corta, e Morata ha fatto esplodere lo stadio con un rapido tap in vincente. Il vantaggio quasi immediato sembrava aprire subito le porte del paradiso per i bianconeri, ma a Pirlo e compagni, dopo i primi venti minuti di superiorità, è mancata la capacità di gestire con personalità e freddezza la situazione favorevole, qualche pallone perso a centrocampo ha prodotto le prime ansie, e il Real ha preso coraggio con un paio di tentativi di Kroos e Isco. Per aumentare il ritmo e arrivare al pareggio, con James Rodriguez che si è infilato fra Sturaro ed Evra, il fianco morbido della Juve, tutti fermi sul suo cross e tocco in rete di Cristiano Ronaldo di testa, quasi dalla linea di porta. Un gol anche troppo comodo, per il portoghese. LA JUVENTUS ha accusato, ha faticato a rimettere sotto pressione la non fulminea difesa del Real, e poco prima dell'intervallo una clamorosa traversa, ancora di testa, ancora con i bianconeri poco pronti dietro, di James Rodriguez, a Buffon battuto. Dal grande pericolo al sogno, in apertura di ripresa, con un contropiede micidiale di Tevez, con il Real tutto scoperto, in un modo sorprendente, e Carvajal che abbatte l'argentino in area. Rigore e due a uno dell'«Apache». Sul due a uno il Real è stato bloccato e impacchettato dai bianconeri, vicini nel recupero anche al terzo gol con Llorente. E ora Madrid. Per la Juve, tutta da soffrire, tutta da vivere.