Uil: 'Renzi vuole il sindacato unico come Putin'. Camusso, Cgil: 'Come regimi totalitari'

Lo ha detto il segretario Uil replicando alle parole del premier. Annamaria Furlan, Cisl: "Si occupi di crescita e lavoro per i giovani". E il segretario generale di Cgil: "Semmai unitario o siamo in un regime totalitario"

Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo (Lapresse)

Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo (Lapresse)

Roma, 23 maggio 2015 - Il premier Matteo Renzi vorrebbe un sindacato "come quello che ha Putin". Così il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, ha replicato alle parole pronunciate dal presidente del consiglio nel suo tour elettorale in Campania. "Dove c'è un sindacato unico - ha detto Barbagallo ad Askanews - o ci sono governi totalitari o ci sono lavoratori che stanno peggio. Si deve rassegnare a un sindacato riformista. Vorrei capire poi cosa pensa della rappresentanza degli imprenditori nel ruolo di parte sociale. Pensa pure lì a un sindacato imprenditoriale unico?". Secondo Barbagallo, l'idea di Renzi è "sempre quella dell'uomo solo al comando. Ha quella impostazione. Mi dispiace, ma non è possibile". Il numero uno della Uil si è comunque augurato che a un certo punto "il buonsenso prevalga e che di fronte alla difficoltà della crisi e della situazione economica ('non c'è certamente la ripresa di cui si parla') e dei problemi occupazionali ci si renda conto che è meglio discutere e contrattare per trovare le soluzioni migliori per il Paese, per lavortaori e pensionati". 

CAMUSSO (CGIL): UNITARIO O SIAMO IN REGIME TOTALITARIO - "Penso che il tema del sindacato sia quello del sindacato unitario. Il sindacato unico è invece una concezione che esiste solo nei regimi totalitari". Così Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ai microfoni del giornale Radio Rai dopo le parole del premier. "Una concezione che è concettualmente sbagliata - ha precisato Camusso - perché presuppone che la totalità di orientamenti e la rappresentanza di tutti i soggetti, anche diversi, che vi sono nel mondo del lavoro, vengano inclusi in un pensiero unico che non fa parte della modernità". 

FURLAN (CISL): RENZI SI OCCUPI DEI VERI PROBLEMI  - "L'ltalia non ha bisogno di un sindacato unico, ma di sindacati responsabili e riformatori, capaci come ha fatto sempre la Cisl nella sua storia di guidare le trasformazioni del paese con una linea partecipativa e non antagonistica, assumendosi le responsabilità con la politica di concertazione e con accordi sindacali innovativi a livello nazionale, territoriale e aziendale. Questo è quello di cui ha bisogno il nostro paese". Lo dichiara il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, replicando alle parole del premier. "Noi abbiamo siglato un accordo insieme con Cgil e Uil e le associazioni imprenditoriali sulla rappresentanza che regola in maniera chiara sia la validazione degli accordi che la rappresentatività del sindacato, cosa che avviene già anche nel settore pubblico - aggiunge - non serve a niente alzare polveroni o buttare benzina sul fuoco su questo tema. Piuttosto il Governo si occupi dei problemi veri del Paese a cominciare dalla questione della crescita, del sostegno ai redditi più bassi e degli investimenti per creare posti di lavoro per i giovani e dare una prospettiva occupazionale a quanti purtroppo si trovano senza lavoro. Il Governo apra un confronto su questi temi con il sindacato e troverà la Cisl pronta a discutere e ad assumersi le proprie responsabilità su obiettivi chiari e condivisi tra le parti". 

DETTORI (FP-CGIL) - "Potrei rispondere a Renzi che sarebbe meglio avere un unico partito di sinistra in questo Paese, nel senso che noi non entriamo nelle scelte che fanno i partiti e il partito e il Presidente del consiglio farebbe meglio a non interferire con le scelte che i lavoratori liberamente fanno di iscriversi al sindacato: scelgono secondo i programmi e la cultura di un sindacato di appartenenza". Così il segretario generale Fp-Cgil, Rossanna Dettori, ha risposto a margine di un convegno a Bologna alle parole di Renzi.

GENTILONI DIFENDE RENZI - In serata arriva il tweet del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni: "Da mezzo secolo il sindacato unitario è un traguardo a sinistra. Ora è diventata un'oscura manovra della reazione in agguato?".