Venerdì 19 Aprile 2024

Maxi cintura di sicurezza

QUESTA volta è andata bene. C’è stato un po’da discutere con la Germania, ma alla fine il via libera di Bruxelles è arrivato: l’Italia potrà utilizzare fino a 150 miliardi di fondi pubblici per sostenere le sue banche, che così da ieri sera sono tecnicamente salve e non costituiscono più un pericolo per nessuno. La somma di 150 miliardi copre infatti i tre quarti dei “cattivi crediti” dei nostri istituti. Si conclude così una vicenda complessa e che è stata un tormentone dei listini borsistici: a ogni stormir di fronde, gli operatori si ricordavano che dentro le nostre banche c’erano circa 200 miliardi di crediti inesigibili, e quindi cominciavano a vendere. Scivoloni da paura e azionisti (grandi e piccoli) imbestialiti.

In tutto questo tempo (mesi e mesi) le autorità hanno continuato a dire che le banche italiane erano solidissime. Ma non era vero: dentro c’era appunto quella specie di maxi-buco nero da 200 miliardi. Nei giorni scorsi, approfittando un po’ della confusione creata dalla Brexit e del fatto che per la signora Merkel l’Italia è diventata strategica (uno dei pochi alleati di peso su cui può contare) i nostri, guidati da Renzi, si sono fatti avanti e hanno gettato le carte sul tavolo.

SERVONO almeno 150 miliardi per mettere le banche italiane in sicurezza. Si possono immaginare le urla tedesche. Ma nemmeno la Germania ha tutti i conti bancari a posto, e quindi alla fine, con l’amarezza nel cuore, ha dato via libera a Bruxelles: l’Italia potrà spendere i 150 miliardi. Soldi che forse non verranno nemmeno spesi tutti. Si tratta infatti di una maxi-cintura di sicurezza. Se queste banche dovessero andare davvero nei guai e se i loro azionisti si facessero da parte, allora lo Stato si farà avanti e sottoscriverà gli aumenti di capitale necessari.

OVVIAMENTE, poiché nessuno ha voglia di nazionalizzare delle banche, una volta tornato a splendere il sole, queste azioni saranno ricedute al mercato. Se invece le banche riusciranno, in tutto o in parte, a cavarsela da sole (ipotesi solo teorica), lo Stato se ne starà buono buono in disparte. Ma come mai una cifra così elevata? Come si è detto, i crediti inesigibili sono circa 200 miliardi. Il salvagente di 150 miliardi rappresenta la possibilità di intervento massimo in caso di disastro totale. Ma si pensa che non sarà necessario arrivare a tanto. In ogni caso la cifra stanziata, e concordata con Bruxelles, copre tutto e quindi depositanti, correntisti e (in parte) anche azionisti possono stare tranquilli.