Cambiare le lire in euro? Bankitalia: "Ora non possiamo, ecco perché"

Via Nazionale: "Approfondimenti in corso, il controvalore è già stato versato nel 2011"

Vecchie mille lire buttate nel bidone (Ansa)

Vecchie mille lire buttate nel bidone (Ansa)

Roma, 6 novembre 2015 - Cambiare le lire in euro? Al momento non è possibile, ma sono stati avviati "approfondimenti per definire le modalità con le quali dare esecuzione alla sentenza della Corte Costituzionale". Fonti di Bankitalia spiegano a Quotidiano.net lo stato dell'arte dopo che la Consulta ieri ha dichiarato illegittimo l'addio anticipato alla Lira voluto dal governo Monti. "Niente allarmismi", la linea che filtra da Palazzo Koch. Il punto è che, dopo la notizia di ieri, chi ancora possiede banconote delle vecchie lire un pensierino ce l'ha fatto, anche alla luce dei comunicati diffusi delle associazioni dei consumatori. E' possibile, si chiedono gli utenti, presentarsi agli sportelli di Banca d'Italia e chiedere di convertire la moneta fuori corso in euro sonanti? "Al momento no", riferisce Via Nazionale. "Non possiamo dare seguito in autonomia" al verdetto della Consulta. C'è da chiedersi, allora, chi debba intervenire. Un decreto, probabilmente, sarebbe la soluzione più rapida ed efficace.  Le cifre attorno cui si balla parlano di oltre un miliardo di euro di vecchie lire convertibili. Almeno a sentire i Consumatori. Secondo altre fonti, invece, i numeri sarebbero più bassi e si aggirerebbero sui 600 milioni di euro. Chiaramente sono convertibili solo le banconote, e non le monete.

IL CASO - Ad essere giudicato illegittimo è stato l'articolo 26 del decreto (poi convertito in legge) 201 del 6 dicembre 2011, ovvero quello che stabiliva che le lire ancora in circolazione si prescrivessero a favore dell'Erario "con decorrenza immediata" e che "il relativo controvalore" fosse versato "all'entrata del bilancio dello Stato per essere assegnato al fondo per l'ammortamento dei titoli di stato". Immediatamente, significava tre mesi prima della scadenza prevista, ovvero il 28 febbraio 2012. E in effetti, spiegano da Bankitalia, questo "controvalore" è stato effettivamente subito versato, nel 2011, da Via Nazionale nelle casse dello Stato. Motivo per cui ora Palazzo Koch non può procedere in autonomia a convertire le banconote. Questo non vuol dire che il cambio lira-euro non sia possibile in futuro. Magari con una finestra 'riparatrice' di tre mesi. Anzi, per rendere possibile la conversione sono necessari alcuni passaggi tecnici che potrebbero sbloccare a breve la situazione. "Approfondimenti sono in corso per valutare come dare attuazione alla sentenza", chiariscono da Bankitalia.