Bambini cardiopatici in Senegal, da Milano l'impegno a realizzare un reparto

La missione del professor Frigiola, Policlinico San Donato, con il sostegno di Daiichi Sankyo

Il reparto progettato dall'Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo a Dakar in Senegal

Il reparto progettato dall'Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo a Dakar in Senegal

Milano, 3 dicembre 2014 - Ogni anno in Senegal un migliaio di bambini nascono con una cardiopatia congenita, otto volte su dieci non sopravvivono oltre i primi 5 anni di vita. Per fermare questa strage la onlus Bambini Cardiopatici nel Mondo si è impegnata nella costruzione di una cardiochirurgia pediatrica all'interno dell’Ospedale Fann di Dakar. Trentamila bambini senegalesi avrebbero necessità di un intervento, e non è dato sapere se e quando questa speranza di vita si potrà tramutare in atti concreti.

Una sala operatoria, che oggi manca, è indispensabile per curare i bambini. Lo afferma il professor Alessandro Frigiola, primario di Cardiochirurgia nel Policlinico San Donato di Milano e Presidente dell’Associazione Bambini Cardiopatici nel mondo. Il medico allude non solo ai senegalesi, ma anche ad altri piccoli malati provenienti da altri Paesi dell’Africa occidentale che qui verrebbero per essere salvati. Un progetto ambizioso, a giugno è stata posta la prima pietra del complesso, grazie al contributo di aziende come Daiichi Sankyo. La nuova struttura sarà affiancata a un reparto di terapia intensiva con 12 posti letto, alla degenza pediatrica da 25 letti, all’area di degenza per malattie congenite dell'adulto da 6 unità, cui si aggiungono gli ambulatori.

Ideata per integrarsi nel già esistente centro di cardiologia del Policlinico di Dakar, la cardiochirurgia pediatrica punta a colmare il divario e le carenze delle strutture sanitarie del luogo, grazie anche a un programma di formazione per il personale che resterà sul posto, alimentato dalle missioni di chirurghi volontari, italiani e stranieri.

Per ospitare i piccoli pazienti e le loro famiglie nel periodo post-operatorio, nei pressi del complesso sorgerà pure una casa di accoglienza. Da sempre ci impegnamo in attività umanitarie - ha commentato Antonino Reale, amministratore delegato di Daiichi Sankyo Italia – e quest’anno siamo ancora più felici di dare il nostro contributo al progetto, che salverà la vita a moltissimi bambini, e coincide con una delle nostre principali mission, ovvero la considerazione per i pazienti.

Alessandro Malpelo

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