Martedì 23 Aprile 2024

Bambina gettata dal balcone, testimonianza choc dell'amichetta: "Così è stata ammazzata"

Fondamentale per gli investigatori, per fare chiarezza sulla morte di Fortuna Loffredo, la testimonianza di un'amichetta di Chicca, che ha raccontato cosa è successo prima del fatale volo dal balcone

Una foto della piccola Fortuna Loffredo (Ansa)

Una foto della piccola Fortuna Loffredo (Ansa)

Caivano (Napoli), 29 aprile 2016  -  La testimonianza di un'amichetta di Fortuna Loffredo, uccisa secondo l'accusa dal vicino di casa Raimondo Caputo, arrestato oggi, ha aiutato gli inquirenti a ricostruire gli ultimi minuti di vita della bimba. Con l'aiuto di una psicologa la piccola ha ripercorso i fatti partendo dal tentativo di violenza a cui Chicca ha opposto resistenza, fino al volo mortale dall'ottavo piano del palazzo al Parco Verde di Caivano. Il racconto emerge dall'ordinanza del gip del Tribunale di Napoli Nord, l'amichetta ha raccontato tutto in un incontro avvenuto in una casa famiglia lo scorso 23 marzo. 

La giovanissima testimone, durante il colloquio con pm e psicologa, ha fornito elementi che secondo il gip sono "assolutamente illuminanti ed inoppugnabili".

Amichetta: "Mia mamma stava nella cucina. Io stavo lavando per terra. Poi Chicca è venuta a bussare alla porta. Mi ha detto: 'vuoi giocare?'; ho detto io: 'aspetta, sto lavando per terra'. Si è seduta sul divano e ha detto: 'a me mi fanno male le scarpe'". 

A questo punto il pm le chiede chi c'era in casa in quel momento e la piccola risponde che c'erano la mamma, la sorellina, Chicca e Raimondo Caputo. Poi Chicca, riferisce ancora la bambina, esce per andarsi a cambiare le scarpe. Le dice che sarebbe poi ritornata. 

Psicologa: "...chi è uscito con lei? Cosa è successo?". 

Pm: "E' uscito qualcuno, è uscita da sola?" 

Amichetta: "con Caputo Raimondo" 

Psicologa: "Quindi, è uscita Chicca; poi?"   Amichetta: "Caputo Raimondo". 

Allora la psicologa chiede più chiarezza sull'accaduto e lei, rispondendo al pm, riferisce che Raimondo e Chicca sono saliti, invece di scendere. Cosa, che secondo la piccola testimone, avrebbe ha visto anche la mamma. 

La piccola, una volta finito di lavare a terra chiede alla mamma di accompagnarla a prendere Chicca per giocare. A questo punto la bambina riferisce che, in compagnia della mamma, ha visto Raimondo Caputo violentare Chicca all'ottavo piano. 

Psicologa: "Che stavano facendo?" 

Amichetta: "La violentava". 

La psicologa chiede alla bambina di spiegare meglio quest'affermazione. Poi le chiede se Chicca era in piedi o sdraiata. La bimba risponde che Chicca era sdraiata: "Anche lui sdraiato e si buttava addosso" a Chicca mentre la bambina "gli dava i calci". 

Psicologa: "Chicca gli dava i calci. Poi cosa succedeva? Cosa vedete?" 

Amichetta: "Che lui l'ha buttata giù?... la prende in braccio e la butta giù". 

In realtà dalle domande che seguono si comprende che la bambina non ha visto il gesto con il quale Chicca è stata lanciata nel vuoto. 

E il pm insiste: "Pensi che l'ha buttata giù perché poi hai sentito o visto qualcosa?" 

Amichetta: "Perché ho sentito le urla". 

Secondo il racconto della bimba poi lei e la madre scendono al piano sotto l'ottavo. La mamma sviene e Raimondo Caputo le porge un bicchiere d'acqua. Pm: "Quando avete visto questa cosa, mamma ti ha detto qualcosa?"..."per esempio 'non dirlo a nessuno', 'manteniamo il segreto', oppure 'diciamolo a tutto il parco Verde'. 

Amichetta: "che rimaneva un segreto...". 

Non solo le risposte che la bambina ha dato agli psicologi, ma soprattutto i suoi disegni, raffiguranti strisce sul volto di un uomo assimilabili a dei serpenti, a consentire agli inquirenti di fare luce sulla tragica fine di Fortuna Loffredo. 

Le disse di non volere tornare nella sua vecchia casa e che solitamente dorme con un uomo. Le viene chiesto di disegnare quell'uomo e lei lo fa. Lo raffigura con delle strisce sul volto che somigliano a dei serpenti. 

La piccola lamentava dolori nelle parti intime, spiegando che li avvertiva anche prima di essere trasferita nella casa famiglia. A questo punto la consulente le chiede dove e lei mostra i punti (parti intime) dove veniva toccata dall'uomo che dormiva con lei. Poi la bambina racconta che tutto avveniva quando la mamma era in casa e che lei glielo aveva pure riferito. La donna le rispondeva "...poi ti passa...". Gli esami specialistici hanno confermato la presenza di segni delle violenze sessuali subite.