Venerdì 19 Aprile 2024

Ballottaggio Milano, Gelmini: Fi-Lega asse decisivo, basta derby interni

La deputata azzurra difende il modello Milano: "Comunque vincente"

MAriastella Gelmini (Newpress)

MAriastella Gelmini (Newpress)

Milano, 21 giugno 2016 - Mariastella Gelmini, parlamentare di Forza Italia, primatista di preferenze alle Comunali milanesi (11.990), come valuta il risultato di Stefano Parisi e del centrodestra a Milano?

«Il centrodestra e Parisi hanno dato del filo da torcere a Sala, che alla vigilia delle elezioni appariva il candidato strafavorito. La sua doveva essere una vittoria in carrozza. Non è stato così. Il centrodestra è stato unito, ci ha sempre creduto e ha avuto un candidato capace come Parisi. Siamo arrivati a un centimetro dal traguardo».

C’è qualche rimprovero che vi fate per la sconfitta?

«Personamente mi sento con la coscienza a posto. Certo, quando si perde qualche errore lo si è commesso, ma la partita era molto complicata».

C’è chi ha parlato di un disimpegno della Lega. Condivide?

«No, dissento. Nei mercati, dove ho fatto la campagna elettorale, gli uomini della Lega c’erano ovunque e FI ha ottenuto il 20%».

Il Modello Milano, con un centrodestra ampio che va da FI alla Lega fino ad Area popolare e Passera, può avere un futuro a livello nazionale?

«La lezione che il centrodestra deve trarre da queste elezioni è che deve restare unito. Non mi interessano i derby interni alla coalizione. Il Modello Milano resta comunque vincente. Dobbiamo ripartire da qui e dal buon governo in Lombardia e Liguria».

Il leader della Lega Salvini, però, ha bocciato il Modello Milano: «A livello nazionale non ho nulla a che fare con Alfano e Passera».

«Il Modello Milano è rappresentato dall’unità del centrodestra, con la presenza forte di FI e Lega. Il baricentro della coalizione non era certo costituito da Alfano o Passera».

Ma la novità del Modello Milano non è stata l’aver messo d’accordo Salvini e Alfano sul nome di Parisi?

«Io credo che sia fondamentale l’asse FI-Lega. Quest’asse, in ogni caso, non è incompatibile con il fatto che si aggreghino liste civiche e aree di centro».

Si è parlato di Parisi come leader nazionale del centrodestra.

«Noi un leader ce l’abbiamo già, si chiama Silvio Berlusconi. Questi ragionamenti intorno alla leadership mi annoiano. Pensiamo a lavorare in mezzo alla gente e a parlare ai delusi. Dobbiamo lavorare per la rigenerazione del centrodestra e riflettere sul fatto che il voto al M5S non è un voto di protesta, ma di richiesta di cambiamento rispetto al Governo Renzi, che esce oggettivamente indebolito da queste elezioni».

Salvini sabato ha convocato a Parma un ‘cantiere’ del centrodestra. FI parteciperà?

«FI è impegnata nell’elaborazione delle sue proposte politiche. La Lega sta facendo altrettanto. Non ci vedo nulla di male. Salvini ci ha invitati a Parma. Chi vorrà, andrà».

Ha sentito Berlusconi per commentare i risultati delle amministrative?

«Io non ne ho avuto modo, il presidente è ancora in una fase di ripresa dopo l’operazione al cuore. Ne ho parlato con Letta e con Ghedini. Ovviamente c’è soddisfazione per i risultati di Savona, Trieste, Olbia. Spiace per Milano, dove siamo arrivati a un soffio dalla vittoria. Però il popolo di centrodestra c’è e c’è un percorso che noi dobbiamo fare».