Mercoledì 24 Aprile 2024

Bagnasco sulla Buona Scuola: "Fare le riforme senza fretta". Otto per mille, persi 60 milioni. Cei, ecco le nuove nomine

Il cardinale sulle nozze gay: indeboliscono la famiglia. E sul Job act: fiducia e preoccupazione insieme. L'assemblea dei vescovi nomina Francesco Montenegro, capo della Caritas, come nuovo presidente della Cei per il servizio della carità. Otto per mille, la Chiesa perde 60 milioni di gettito

Il cardinale Angelo Bagnasco (Ansa)

Il cardinale Angelo Bagnasco (Ansa)

Roma, 21 maggio 2015 - "Non è necessario farci prendere dalla fretta per arrivare in fretta". Così il capo della Cei, Angelo Bagnasco, interviene sulla riforma della scuola. E' bene, cioè, che per un'operazione così decisiva ci sia "un tempo più disteso, e si possa decidere non con l'acqua alla gola". "Sarebbe questa una premessa per risultati migliori", ha affermato. E al giornalista del Manifesto che gli chiedeva se questo significa che sarebbe opportuno scorporare dal provvedimento la questione delle assunzioni dei precari, il porporato ha risposto: "Lei è un buon ermeneuta, ha centrato il problema".

JOB ACT? FIDUCIA E PREOCCUPAZIONE - Sul Job Act, invece, "ci sono due reazioni che si incontrano: da una parte positive e di fiducia, dall'altra di preoccupazione", ha detto il cardinale rispondendo ai giornalisti a conclusione dell'assemblea dei vescovi. "Da un parte - ha spiegato - i sentimenti positivi sono dettati dal fatto che il mercato del lavoro si mette in movimento, non è ingessato. Dall'altra la preoccupazione riguarda il fatto che questo non essere ingessato non debba essere pagato con la perdita di lavoro o con una precarietà che diventa permanente".

"Il mondo del lavoro è cambiato, bisogna prenderne atto - ha osservato Bagnasco -. Però allo stesso tempo occorre bilanciare un mondo del lavoro più flessibile con la necessità che il lavoro non sia precario, cioè insicuro e instabile. Se la gente non ha la sicurezza del lavoro come fa a progettarsi?". Secondo il presidente della Cei, inoltre, i due diversi sentimenti da lui descritti rispetto al Jobs Act non sono separati fra le diverse classi sociali, ma si mescolano. "E questo è positivo". 

​REDDITO DI CITTADINANZA ALTROVE HA FUNZIONATO - Non si sottrae alle domande Bagnasco e risponde anche in tema di reddito di cittadinanza: "Come vescovi del reddito di cittadinanza non ne abbiamo parlato e ci sono opinioni diversificate. In altri paesi dove la forma è presente mi sembra - ha però aggiunto il porporato - che si siano registrati risultati positivi: non favorisce una mentalità assistenziale ma è piuttosto un accompagnamento e sostegno".

NOZZE GAY INDEBOLISCONO LA FAMIGLIA - Sulle unioni arcobaleno il capo della Cei non arretra: "Qualunque assimilazione di nuclei di rapporti umani all'istituto familiare non fa bene alla famiglia ma neppure alla realtà sociale. Indebolire la famiglia significa indebolire la società", ha detto il cardinale rispondendo ad una domanda sul referendum in Irlanda per l'istituzione del matrimonio omosessuale.

OTTO PER MILLE, CHIESA PERDE 60 MILIONI - Bagnasco si è soffermato sulla ripartizione dei fondi dell'8 per mille dopo la notizia di una diminuzione di 60 milioni di gettito. Il dato emerge dal comunicato dalla Cei, la Conferenza episcopale italiane, sulle base dei dati trasmessi dal ministero dell'Economia e delle Finanze. La Chiesa Italiana destinerà quest'anno 995 milioni di euro derivanti dai fondi ad esigenze di culto e pastorale e agli interventi caritativi. Nel 2014 aveva distribuito invece un miliardo e 55 milioni. C'è stata dunque una diminuzione di 60 milioni. 

"Un milione in più (da 12 a 13) - ha spiegato - è stato dato per i tribunali ecclesiastici perché non si aumenti il contributo minimo di 500 euro richiesto a chi chiede l'annullamento e per garantire che i tempi non siano lunghi: non dovrebbero superare un anno".

Diminuisce invece il sostegno alle retribuzioni del clero (50 milioni in meno) e da 7 anni i sacerdoti hanno lo stipendio bloccato: "Le ragioni - ha detto Bagnasco - sono ovvie, il quadro generale di difficoltà del Paese ce lo dice. E per questo, tra i sacerdoti nessuno si lamenta. Assediati da chi non ha lavoro ne nulla, per aiutarli ci mettono del proprio".

LE NUOVE NOMINE CEI - Intanto dall'assemblea generale dei vesovi chiusasi oggi escono le nuove nomine ai vertici della Conferenza episcopale italiana. Tra i nomi più importanti c'è quella del nuovo presidente della Cei per il servizio della carità e la salute, il cardinale Francesco Montenegro che è anche a capo della Caritas. Poi il presidente della Commissione per le migrazioni, monsignor Guerino Di Tora e il presidente della Commissione episcopali per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace che è monsignor Luciano Molinari. Anche il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata è stato nominato alla carica di presidente della Commissione episcopale per l'educazione cattolica, la scuola e l'università. 

I vescovi italiani hanno eletto vicepresidente della Cei per l'area Nord monsignor Franco Giulio Brambilla, attuale vescovo di Novara dopo essere stato ausiliare del cardinale Tettamanzi a Milano. Nel nuovo Consiglio Episcopale Permanente fanno ingresso alcune personalità vicine a Papa Francesco che finora ne erano esclusi: l'arcivescovo di Taranto Filippo Santoro, eletto presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, il vescovo di Bergamo Francesco Beschi, eletto presidente della Commissione Episcopale per l'evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese, e il teologo progressista Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, confermato dal Pontefice segretario speciale del Sinodo sulla famiglia del prossimo ottobre, che guiderà la Commissione Episcopale per l'ecumenismo e il dialogo con le altre fedi.