L'aula del Senato salva Azzollini. Pd, Serracchiani: 'Scusiamoci'. Ma Guerini: 'Si valutano le carte'

Votazione a scrutinio segreto richiesta da Ncd. 189 no, 96 sì e 17 astenuti. Azzollini: "Sono soddisfatto". Proteste Lega-M5S. Zanda: "Voto segreto per giochi politici". Il senatore Ncd accusato nell'ambito dell'inchiesta sul crac Divina Provvidenza

Azzollini, il Senato dice no all'arresto (Ansa)

Azzollini, il Senato dice no all'arresto (Ansa)

Roma, 29 luglio 2015 - L'aula del Senato ha salvato Antonio Azzollini. Palazzo Madama ha detto no agli arresti domiciliari per il senatore del Nuovo Centro Destra con 189 'no', 96 sì e 17 astenuti. Nel corso del dibattito, il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha annunciato che era arrivata la richiesta di procedere a voto segreto (chiesto da Ncd e appoggiata dai 'verdiniani'). Avendo verificato che la richiesta era arrivata dal prescritto numero di senatori, l'Assemblea si è espressa con voto segreto. Il senatore è accusato dalla procura di Trani nell'ambito dell'inchiesta sul crac della casa di cura Divina Provvidenza. Diversi gruppi, tra cui il Pd, avevano lasciato libertà di coscienza ai parlamentari.

AZZOLLINI: "SONO SODDISFATTO" - Il senatore ammette poi la sua soddisfazione: "Posso solo dire che sono soddisfatto". "Non me lo aspettavo", ha aggiunto. "Avevo fiducia nelle argomentazioni che avrei sostenuto, ho dormito poco ieri notte ma tranquillo". "Il ruolo di presidente della commissione Bilancio ricoperto ormai da tanti anni "secondo me non c'entra niente con la decisione" dell'aula. E ancora: "Centinaia di senatori hanno potuto ascoltare le cose, penso che l'elemento determinante sia la conoscenza degli atti". Che, a suo giudizio, sia integrato il "fumus persecuzionis", Azzolini lo ribadisce dopo averlo già sottolineato nel suo intervento in assemblea. E parlando in aula prima del voto, Azzollini aveva accusato il gip di aver fatto "copia-incolla della richiesta del pm. Questa la dice sul contesto in cui sono giudicato".

PROTESTA M5S - La notizia del no all'arresto irrompe nell'Aula della Camera. "Come è possibile che una maggioranza del genere ha deciso a voto segreto di non aiutare la magistratura? Siete la stessa schifezza che eravate due anni fa...", dice Maria Edera Spadoni di M5S, mentre i suoi colleghi urlano "Ladri!" verso i banchi del Pd, da dove si levano altre urla. 

LE REAZIONI - Immediata la reazione di Grillo su Twitter. "La legge non è uguale per tutti. Azzollini salvato dal Pd". Della stessa opinione il leader della Lega Salvini. "Renzi e il Pd hanno calato le braghe per salvare le loro poltrone, che pena. Chi sbaglia paga, ma se serve alla sinistra non paga". E Brunetta rincara la dose: "Proviamo pena e vergogna per il mercimonio di qualcosa di sacro come la libertà di coscienza, esercitato dal Partito democratico non per garantismo ma per salvare il proprio governo". Il presidente dei senatori Pd Luigi Zanda invece 'contesta' il voto segreto. "Purtroppo nel Parlamento italiano il voto segreto è diventato un'arma politica, troppo spesso usata strumentalmente. Questo rende molto difficile interpretare correttamente il voto di questa mattina".

SERRACCHIANI - E secondo Deborah Serracchiani, la vice di Renzi, servono delle scuse. "Francamente credo che ci dobbiamo anche un po' scusare, perchè credo che non abbiamo fatto una gran bella figura. "C'è stata una decisione presa da una commissione, i membri di quella commissione hanno indicato qual era secondo loro la strada da seguire, penso che in Aula si dovesse seguire quel percorso. Detto questo, sono convinta che i senatori, su un tema così complesso, abbiano fatto una riflessione profonda, studiato le carte, abbiano ritenuto in coscienza di votare. Credo però che a volte ci siano delle opportunità sulle quali una riflessione in più va sempre fatta".

GUERINI - Prende invece le distanze dalla governatrice friulana, Lorenzo Guerini: "Sulla vicenda Azzollini mi è già capitato di dire che i senatori del Pd si sarebbero comportati senza pregiudizi e senza sconti, approfondendo il merito della questione. Immagino che tutti i senatori di tutti i partiti abbiamo letto le carte per formare poi la propria convinzione". "Il voto segreto, che noi non abbiamo richiesto, ha dato il risultato che conosciamo e mi pare di capire con una certa trasversalità. Se anche alcuni senatori del PD hanno scelto di votare contro l'arresto evidentemente è perché non hanno rilevato dalle carte ragioni sufficienti per dare il loro assenso. Ribadisco che trattandosi di scelte che riguardano le persone vanno soprattutto analizzate le carte", ha concluso.

NESSUN PATTO PD-NCD - "Non c'è stato alcun patto nè alcuno scambio con il Pd prima del voto sulla richiesta di arresto di Antonio Azzollini, respinta dal Senato", rassicura Maurizio Lupi. "Avevamo detto che su questi casi bisognava leggere le carte e poi decidere secondo coscienza - ha detto Lupi - e mi sembra che questo sia avvenuto, con un voto così ampio. In questa legislatura non è avvenuto altre volte? Magari questa volta le carte erano diverse, no? La documentazione presentata è stata diversa da altri casi".