Venerdì 19 Aprile 2024

Attentato a Monaco di Baviera, "ora anche noi siamo bersagli"

La Baviera delle frontiere aperte è la regione che più contesta alla Merkel la politica dell'accoglienza

La zona dell'attentato a Monaco di Baviera

La zona dell'attentato a Monaco di Baviera

Berlino, 23 luglio 2016 - Inizia un pacifico weekend a Monaco, e la città sotto una pioggia battente si trova sprofondata nell’orrore, i cittadini invitati a non lasciare le abitazioni, il metro bloccato. I terroristi in fuga e si ignora ore dopo gli attentati, quanto siano, e il numero dei morti e dei feriti. Il terrore raggiunge un’altra dimensione, non si può credere, o fingere di credere, che si tratti delle azioni di cani sciolti, come a Nizza, o come nel caso del ragazzo afghano che aggredisce a colpi d’ascia in treno un gruppo di terroristi.

La Germania delle frontiere aperte, che ha accolto in pochi mesi un milione e centomila fuggiaschi, si ritrova in prima linea, e non sa come reagire. A tarda sera, tre ore dopo i primi spari, né la Merkel né alcun politico, nazionale o locale, ha osato fare dichiarazioni sull’accaduto. Non si può invitare i tedeschi alla calma, a non lasciarsi andare alla paura, mentre a Monaco, considerata la città più sicura e più efficiente del paese, le autorità dichiarano lo stato d’emergenza. Fino a ieri si leggevano commenti sui giornali che invitavano all’ottimismo: la nostra polizia è più efficiente di quella francese. «Non abbiamo da temere – ripetevano i politici –, la Germania non ha colpe coloniali, o non così gravi come altri paesi europei». Non è così.

E sembra voluto, in base alle prime analisi, anche il luogo scelto per l’attentato di ieri. La Baviera è il Land che ha più contestato la politica dell’accoglienza di Frau Angela, arrivando a minacciare di denunciarla alla Corte Costituzionale, per avere violato i diritti base dei cittadini con la sua generosità senza limiti. Hanno voluto colpire il punto debole del sistema tedesco a poco più di un anno dalle elezioni (settembre del 2017)?

I partiti della Grosse Koalition sono in difficoltà, mentre gli unici a vedere aumentare i propri consensi sono i populisti dell’Afd, l’Alternative fur Deutschland, contro l’euro, contro l’Europa, e contro i profughi. Nelle ultime elezioni regionali in tre Länder, sono arrivati a superare anche i socialdemocratici alleati della Merkel. Un brutto segnale per il prosieguo dell’alleanza, che in base agli ultimi sondaggi sembrava inevitabile. I leader dell’Afd appaiono divisi, ma se ritrovassero un’intesa potrebbero rendere difficile formare un nuovo governo a Berlino.

Il primo segnale è giunto la notte di Capodanno a Colonia, quando un migliaio di giovani arabi ubriachi ha aggredito centinaia di donne. Adesso giungono le prime condanne, ma non bastano ad assicurare l’opinione pubblica. Per giorni la polizia, giornali e tv hanno cercato di tenere nascosto l’accaduto. Una censura che si è rivelata un boomerang. Oggi i cittadini non hanno più fiducia nei mezzi d’informazione, mentre in base ai recenti sondaggi, la paura più alta (per il 78 per cento), prima della crisi economica, è proprio il terrorismo. Se non riesce a garantire la sicurezza la Baviera come sentirsi difesi in una Berlino, dove oltre il dieci per cento degli abitanti è straniero?

E tra due mesi si torna a votare in altre due regioni, e anche a Berlino, dove i socialdemocratici sono crollati al loro minimo storico. Se i populisti dovessero trionfare nella capitale, per la Merkel potrebbe diventare molto difficile tenere la situazione sotto controllo. Dopo i fatti di Colonia, la sua popolarità è calata di una decina di punti, ma ha saputo reagire: «Wir schaffen das», ce la faremo, ha continuato a dichiarare, riuscendo a imporsi agli alleati, e a bloccare gli oppositori.

Ci riuscirà in piena estate mentre i suoi tedeschi si accingono a partire: le vacanze cominciano venerdì a Berlino, e a fine mese in Baviera. I tedeschi avevano disdetto le prenotazioni per le mete predilette, nel Mediterraneo, in Turchia o in Tunisia. Ora hanno paura anche se restano a casa.