Bruxelles, 23 marzo 2016 - Ma chi sono i tre attentatori che hanno seminato il terrore a Bruxelles? Nulla finora è chiaro, ma la polizia è sulle tracce di tre persone: i fratelli Khalid e Ibrahim El Bakraoui e Najim Laachraoui, ricercato da tempo perché ritenuto l'artificiere degli attacchi del 13 novembre Parigi. Ecco i loro profili
I FRATELLI EL BAKRAOUI - Khalid e Ibrahim hanno 27 e 30 anni, secondo l'emittente belga DH. Erano già ricercati dalla polizia, uno per terrorismo e l'altro per una pena mai scontata. Potrebbero essere le due persone fuggite dall'appartamento di Forest, comune della regione di Bruxelles-Capitale, dove la polizia era andata a fare una perquisizione. La polizia li cercava da una settimana. A ottobre 2010, secondo DH, Ibrahim era stato condannato a Bruxelles per aver sparato colpi di kalashnikov contro dei poliziotti. I fatti risalgono al 30 gennaio di quest'anno nella capitale. In quell'occasione, partecipa a una rapina a un agente di cambio, restando in auto a fare il palo. Fugge con il complice e la polizia li intercetta, ma El Bakraoui spara più volte e ferisce un agente. Viene ritenuto colpevole e condannato a nove anni di carcere. Nel febbraio 2011 è invece il fratello Khalid a essere condannato per furti d'auto a 5 anni di prigione senza possibilità di sconti sulla pena. Al momento dell'arresto, è in possesso di kalashnikov.
NAJIM LAACHRAOUI - Laachraoui, 25 anni, era ricercato nell'ambito delle indagini sugli attentati di Parigi. Tracce del suo Dna erano state trovate su "materiale esplosivo usato negli attacchi", secondo fonti vicine all'inchiesta francese citate dai media. È ricercato dal 4 dicembre. Era andato in Siria nel febbraio 2013. Era stato controllato, sotto la falsa identità di Soufiane Kayal a inizio settembre alla frontiera tra Austria e Ungheria, in compagnia di Salah Abdeslam, sospettato chiave degli attacchi di Parigi e arrestato venerdì a Bruxelles, e da Mohamed Belkaid, algerino di 35 anni ucciso dalla polizia a Forest. Aveva affittato a suo nome una casa a Auvelais, utilizzata per preparare gli attentati di Parigi. Gli inquirenti pensano anche che sia stato, con Mohamed Belkaid, in collegamento telefonico con i kamikaze che hanno colpito nella capitale francese. Sospettano anche proprio Belkaid sia il destinatario dell'sms inviato da uno dei kamikaze del Bataclan a un telefono in Belgio, con il testo 'Si parte, si comincia'.