Ast, gli operai bloccano il raccordo Terni-Orte e la E45

Il corteo spontaneo ha attraversato la città fino alle due arterie: "Siamo in ottocento e restiamo qui". Con i manifestanti c'è anche il sindaco Di Girolamo: "Da parte dell'azienda grave provocazione" / FOTO RENZI INCONTRA I SINDACATI DEI METALMECCANICI / NELLA NOTTE SPUNTANO 200 CASSAINTEGRATI / SCONTRI A ROMA, PARLANO GLI OPERAI / OPERAI CARICATI DALLA POLIZIA / GLI OPERAI A ROMA / CORO DI REAZIONI: "IL GOVERNO CHIARISCA SUGLI SCONTRI" / CAMUSSO IN OSPEDALE DAGLI OPERAI RICOVERATI/L'INCONTRO CON RENZI ALLA LEOPOLDA / IL MINISTRO GUIDI RIFERISCE ALLA CAMERA GLI ESITI DELL'INCONTRO CON LA MORSELLI

Operai dell'Ast bloccano gli accessi alla città di Terni

Operai dell'Ast bloccano gli accessi alla città di Terni

Terni, 31 ottobre 2014  - Centinaia di operai dell'Ast che da mesi si battono contro il piano esuberi hanno bloccato il traffico sul raccordo Terni-Orte in entrambe le direzioni. Poi hanno percorso a piedi diversi chilometri raggiungendo la E45, anche qui la circolazione è fermaLo hanno fatto nel corso di una nuova manifestazione spontanea.  Il corteo spontaneo e' partito dai cancelli delle acciaierie. Ha attraversato tutta la città per raggiungere prima lo svincolo Terni Ovest, quindi la superstrada. Con gli operai c'è anche il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo"Per ora non ci muoviamo. Restiamo qui - dice Emilio Trotti, sindacalista della Fim-Cisl -. Abbiamo percorso circa 11 chilometri e non intendiamo andare piu' avanti. Siamo in tanti, 7-800 manifestanti, segno che la nostra protesta sta avendo effetto". La protesta è pacifica e monitorata dalle forze dell'ordine. 

Con il blocco del Terni-Orte e della E45, in entrambe le direzioni, e' di fatto interrotto il traffico sulla viabilita' principale tra Terni e Perugia. I veicoli vengono ora deviati sulle strade secondarie.

LE RAGIONI DELL'ULTIMA MOBILITAZIONE - La vertenza resta al momento irrisolta e la tensione tra i lavoratori non accenna a diminuire. Al contrario si accresce in conseguenza delle azioni del management di Ast che i sindacati definiscono provocatorie. L'ultima in ordine cronologico sarebbe avvenuta in serata: i presidi alle portinerie di viale Brin hanno lasciato passare tre impiegate addette alla paga stipendi, ma le stesse sono state rimandate a casa dall'azienda. Ciò non ha permesso neanche oggi la chiusura delle buste paga del mese di ottobre. Una decisione che ha aumentato la rabbia tra i lavoratori. Al termine di un'assemblea nel pomeriggio è stato deciso che lo sciopero di 24 ore su 24 continuerà a oltranza, certamente fino a giovedì prossimo quando il ministro alla Sviluppo Economico Federica Guidi ha riconvocato a Roma sindacati e azienda per discutere di un possibile nuovo piano industriale. Oltre alla decisione di prorogare lo sciopero, i lavoratori hanno ritenuto opportuna una nuova mobilitazione: nuovi cortei per le strade della città di Terni fino ad arrivare al raccordo autostradale che collega la città ad Orte.

Il traffico veicolare in entrata e in uscita per Terni è rimasto bloccato per diverso tempo. Insieme ai lavoratori c'è anche il sindaco Di Girolamo che ha avuto parole molto dure contro l'azienda. Sono stati lanciati fumogeni in segno di protesta. “In queste ore – ha detto il sindaco – stiamo assistendo a una ulteriore grave provocazione da parte dell’ad di Ast. Il blocco dei salari che i lavoratori stanno subendo è del tutto ingiustificato e illegale, si tratta infatti di una palese illegittimità che mina la capacità di tenuta delle famiglie dei lavoratori e l’economia della comunità ternana in quanto ci troviamo di fronte a centinaia di famiglie in assenza di reddito e quindi del tutto inibite nel loro potere di acquisto e nella capacità di ottemperare alle scadenze economiche. E’ privo di ogni giustificazione che un’azienda che non ha alcun problema di cassa si rifiuti di pagare quanto dovuto ai lavoratori. Per rimuovere questo blocco che ha dei chiari elementi vessatori e penalizzanti, ho subito chiesto al ministro Guidi di intervenire nei confronti della azienda per chiedere di onorare gli impegni dovuti e ribaditi in sede di trattativa al Mise”