Venerdì 19 Aprile 2024

Nazionale, si fa strada l'ipotesi di un Lippi tris

I 'papabili' per la panchina azzurra nel dopo-Conte

Marcello Lippi (Newpress)

Marcello Lippi (Newpress)

Roma, 5 aprile 2016 - Chissà se dal garage Italia è uscito con l’Aston Martin coupé. E se a chi gli chiede come si chiama risponde: "Conte, Antonio Conte", come faceva James Bond sorseggiando un Vodka Martini agitato, non mescolato. Il commissario tecnico della nazionale italiana ha concluso ieri la sua Operazione 007. A Londra lo attende infatti la settima panchina della sua carriera, con vista sull’erba verde smeraldo di Stamford Bridge. E non ci è voluto l’agente segreto al servizio di Sua Maestà per scoprirlo: l’assenza di una pur minima smentita per mesi e l’addio già annunciato all’azzurro erano di per sé prove, più che indizi. E così dopo Arezzo, Bari, Atalanta, Siena, Juventus e Italia è il blue del Chelsea il suo nuovo colore. 

L’ufficialità della firma sul contratto è arrivata insieme a un comunicato sul sito del club londinese: «Il Chelsea Fc è lieto di annunciare l’ingaggio di Antonio Conte come allenatore della prima squadra».

IL TECNICO pugliese è il quinto italiano alla guida del top club di Roman Abramovich dopo Vialli, Ranieri, Ancelotti e Di Matteo. E cinque, secondo le indiscrezioni, sono pure i milioni di sterline a stagione previsti dal suo contratto. Che, commutati in euro e moltiplicati per tre anni, diventano 20 milioni. 

«Sono molto eccitato per questa nuova sfida e arrivo qui per cogliere i più grandi successi» la prima frase di rito affidata da Conte al web dei Blues. «Sono entusiasta all’idea di poter lavorare al Chelsea. Sono orgoglioso di essere il ct della Nazionale del mio Paese e solo un ruolo interessante come quello di manager del Chelsea può dare seguito a questa esperienza». 

Lo seguirà oltre Manica anche l’intero staff di assistenti composto dal fratello Gianluca Conte (in veste di tattico), i secondi Angelo Alessio, Massimo Carrera e Mauro Sandreani e il preparatore atletico Paolo Bertelli. 

Il suo compito non pare proibitivo, a dire la verità: rilanciare una squadra di grande spessore tecnico, reduce però da una stagione sciagurata, segnata prima dal clamoroso flop di Mourinho e poi dalla «traghettata» di Hiddink senza che la stagione abbia cambiato verso. Eliminato dal Paris Saint-Germain in Champions, il Chelsea è fuori anche dalle due coppe inglesi e in Premier è distante 8 punti da un piazzamento utile per l’Europa, con 7 giornate a disposizione.

LA FIRMA con il Chelsea riapre anche la sempre incerta corsa alla panchina dell’Italia post Europeo. Tra chi ha già detto no e chi anticipa il suo sì. Hanno cortesemente declinato l’invito Capello e Ranieri mentre Cannavaro ha fatto sapere di sentirsi in grado di fare il ct, nonostante la scarsa esperienza in panchina. Anche Guidolin, ultimo italiano arrivato in terra britannica non si tira indietro: «La Nazionale? Non ho sentito nessuno, se mi chiedono se mi piacerebbe rispondo di sì», ha confermato l’allenatore dello Swansea. 

Ma si fa sempre più strada l’ipotesi di un Lippi tris, con il viareggino nell’inedito ruolo di direttore tecnico per guidare un esordiente sui grandi palcoscenici internazionali come potrebbe essere Cannavaro oppure Di Biagio, attuale tecnico dell’Under 21. Una soluzione interna che in questo momento piace molto nelle stanze della Federcalcio.