Cracovia, 30 luglio 2016 - Lutto nel mondo del giornalismo e della Tv: è morta improvvisamente a Cracovia Anna Maria Jacobini, inviata da Rai Uno per il programma "A Sua Immagine" alla Giornata Mondiale della Gioventù. Era un volto noto di Rai Uno per i suoi collegamenti nei programmi del pomeriggio. Era nata a Roma il 27 febbraio 1958. Mercoledì sera aveva girato e montato interviste e servizi sulla Gmg, ritirandosi poi in albergo dopo una giornata molto impegnativa. La morte l'ha colta mentre dormiva. Anna Maria Jacobini era una giornalista appassionata e attenta: aveva seguito anche altri viaggi papali, sempre con grande partecipazione, raccontando ad esempio l'abbraccio commosso e commovente di Francesco con i superstiti alle persecuzioni e ai lager, in occasione della visita in Albania del settembre 2014. Anche Papa Francesco è stato informato della morte della giornalista.
TROVATA IN CAMERA - Jacobini aveva salutato i suoi colleghi giovedì sera a conclusione della giornata di lavoro, dicendo di essere un po' stanca. Venerdì mattina i colleghi non l'hanno vista ma hanno pensato che fosse in giro per le interviste che aveva in agenda. Non vedendola anche nel pomeriggio hanno cominciato a cercarla, e dopo aver forzato la porta della sua stanza l'hanno trovata morta nel letto, in pigiama. La notizia non è stata divulgata fino a che non si è riusciti ad avvertire i familiari, in particolare la madre, che è molto anziana.
LA RAI - "RaiUno ieri - ha twittato il direttore di Rai1 Andrea Fabiano - ha perso una componente della sua famiglia, #AnnamariaJacobini. A lei e famiglia il nostro abbraccio più grande e affettuoso". In seguito Fabiano ha rivolto un pensiero anche ai colleghi della Rai, impegnati a Cracovia, dopo la tragica scomparsa: "RaiUno - scrive in un altro tweet - vicina a tutti i colleghi di ASuaimmagine impegnati a Cracovia con il dolore per la scomparsa di #AnnamariaJacobini".
@RaiUno ieri ha perso una componente della sua famiglia, #AnnamariaJacobini. A lei e famiglia il nostro abbraccio più grande e affettuoso
— Andrea Fabiano (@AndreaFabiano) 30 luglio 2016