Mercoledì 24 Aprile 2024

Forestali. Il Sapaf non molla sull'autonomia del Corpo

Anche dopo il parere del Consiglio di Stato sullo schema di decreto che sancirà la fine dell'istituzione, il sindacato promette battaglia

Carabinieri della foresgale

Carabinieri della foresgale

Roma, 14 maggio 2016 – “Siamo delusi, ma non molliamo. Il parere del Consiglio di Stato sullo schema di decreto legislativo che sancirà la fine del Corpo forestale è una sorta di mostro giuridico che deve aprire gli occhi a tutti perché, addirittura, mette in discussione la legge di riforma 121 del 1981 e apre alla possibilità di militarizzare non solo noi, ma anche il personale delle altre forze dell’ordine ad ordinamento civile”. E’ questo il commento di Marco Moroni, segretario generale del Sapaf, il primo sindacato per numero di iscritti del Corpo forestale dello Stato.

“La Commissione incaricata di redigere questo assurdo parere – spiega Moroni – dice, in buona sostanza, che possiamo essere militarizzati in virtù del fatto che abbiamo fatto un giuramento alla Repubblica italiana. Ma stiamo scherzando? Non solo. Il parere sostiene pure che all’interno del comparto sicurezza siamo tutti uguali, sia civili che militari, che occorre ragionare per ambiti di competenza e non più per status giuridico, che addirittura vi sarebbe un amplissimo margine per i forestali per rifiutare di diventare carabinieri ed essere trasferiti ad altra amministrazione, salvo poi suggerire un contingentamento dei posti”.

“D’altro canto – conclude il leader del Sapaf - il Governo deve prendere atto del monito del Consiglio di Stato che invita ad allungare i tempi di emanazione del decreto per correggere ed integrare alcuni aspetti ritenuti di complessa attuazione o da rivedere. Questo testo, viste le numerose inesattezze e assurdità presenti, amplia in ogni caso le nostre possibilità di ricorso. Faremo di tutto e anche il Presidente della Repubblica dovrà ascoltarci per evitare questo massacro contro le donne e degli uomini del Corpo forestale dello Stato la cui unica colpa è quella di aver sempre tutelato la natura e l’ambiente senza condizionamenti politici”. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]