Giovedì 18 Aprile 2024

Caprette, pony: arriva la libertà per alcuni ospiti dello Zoo di Cavriglia

Iniziati i primi trasferimenti curati con amore e dedizione da Bruna Monami, responsabile Leal di Arezzo e da tutti i volontari. Destinazioni sicure per creature che diventeranno simbolo della rinascita

Alcuni degli ospiti dello zoo di Cavriglia

Alcuni degli ospiti dello zoo di Cavriglia

Roma, 7 maggio 2016 - È arrivato un giorno davvero speciale per alcuni animali dello zoo di Cavriglia: il giorno del loro trasferimento in Santuari dove protranno vivere in serenità e libertà. Grazie all'impegno profuso da Bruna Monami, responsabile di LEAL sezione Arezzo prosegue lo svuotamento dello zoo del Parco di Cavriglia. 

Come da accordi intercorsi tra LEAL Lega Antivivisezionista con l'Amministrazione Comunale, sono oggi in fase di trasferimento alcuni animali presenti al Parco-Zoo di Cavriglia. Cambiano finalmente dimora Paco il pony e le capre Tiberio e Camillo, destinazione “Fattoria della Pace IPPOASI” un luogo che sorge nel cuore verde del Parco di San Rossore, a San Piero a Grado, Pistoia. Contemporaneamente, le caprette Bobo, Gioia, Costolina e Luisa si trasferiscono all'Oasi Be Happy a Scansano, Grosseto. Queste due splendide realtà fanno parte della "Rete dei Santuari Liberi", che ospitano animali cosiddetti “da reddito”: cavalli, asini, mucche, maiali, capre, pecore, galline, anatre ecc. Bruna Monami ha seguito questo progetto di chiusura dello zoo dal 2014, coadiuvata da attivisti e volontari: Il loro impegno davvero intenso e complesso è stato coronato dalla partenza dei primi animali che sono stati salutati da tutti con grandissima emozione. 

"Dovendo trasferire gli animali da una situazione inadeguata abbiamo cercato per loro il meglio - afferma Bruna Monami - e grazie alla disponibilità di queste oasi abbiamo ottenuto quanto è meglio per loro: un ambiente che tiene conto esclusivamente delle loro esigenze specie-specifiche, un luogo in cui a nessun ospite verrà chiesta alcuna prestazione, sia in termini alimentari, di pet, o di altro genere, e deve essere garantita la migliore qualità di vita fino alla loro fine naturale. Altrettanto importante è l'aspetto divulgativo, con l'apertura al pubblico per contribuire così non solo alla salvezza dei soggetti ospitati, ma in parte anche per quelli fuori. Ogni individuo salvato diventi ambasciatore della propria specie, portavoce dei suoi fratelli e sorelle meno fortunati".

A causa delle ingenti spese che comportano trasferimenti, mantenimento e cure degli animali ancora momenaneamente detenuti nello zoo, LEAL prosegue la raccolta fondi intitolata al progetto di chiusura di questo zoo "Io sto con Bruno” ( http://www.leal.it/progetti-speciali/#iostoconBruno) ogni contributo sarà fondamentale e destinato al progetto. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]