Tra tanti allarmi una buona notizia: aumentano le tigri siberiane

Nella giornata loro dedicata il Wwf si pone un obiettivo ambizioso: lavorare perché il numero degli esemplari aumenti, anzi raddoppi entro il 2022

Tigri dell'Amur (Foto AP)

Tigri dell'Amur (Foto AP)

Roma, 29 luglio 2015 - "Lavorare affinché il numero delle tigri selvatiche raddoppi entro il 2022, superando addirittura i 6 mila esemplari". Questo l'ambizioso obiettivo che si pone il Wwf, in occasione della celebrazione della Giornata Mondiale della Tigre. Per raggiungere il risultato, "oltre a collaborare con i governi degli Stati che ospitano questi felini occorre effettuare censimenti sistematici per i quali il Wwf è disposto a offrire sostegno specialistico e finanziario". Il più grande felino del Pianeta è, infatti, in grave pericolo: "Nel 2010 se ne contavano appena 3.200 esemplari e l'incertezza oggi dopo 5 anni sulle diverse popolazioni è anche maggiore. Tre delle nove sottospecie - ricorda il Wwf - sono già estinte e per quella di Sumatra il rischio è altissimo a causa della deforestazione dei suoi territori e del bracconaggio incessante". Ma in questo grido di allarme "ci sono anche buone notizie: le tigri dell'Amur, o siberiane, stanno aumentando di numero nell'Estremo oriente russo e una popolazione si sta accrescendo e stabilizzando nel nord della Cina". Lo scorso maggio, insieme al Wwf, "è' stato realizzato un censimento: è emerso che nell'ultimo decennio la popolazione della tigre siberiana è cresciuta arrivando a circa 510 esemplari. Dieci anni fa il numero di questi carismatici felini era inferiore di circa 60 unità".

Secondo gli esperti del WWF questo successo è da attribuire ad "una maggiore protezione dell'habitat di questi animali, ad un impegno maggiore delle autorità per conservare questo raro animale. Non solo: sono aumentate le pene, diventate più efficaci nei confronti dei bracconieri e sono state prese delle misure per arginare la caccia illegale di ungulati, un'importante fonte di cibo per i grandi felini". Il Wwf segnala, inoltre, che "nel piccolo stato del Bhutan, un gioiello di foreste e vallate montane incastonato tra l'India e la Cina, è stato da poco completato il primo survey per conoscere la reale entità della popolazione di tigre. Con l'ausilio di tecnologie innovative come le foto trappole, survey e raccolta di tracce i ricercatori hanno stimato in almeno 106 esemplari la locale popolazione, una notizia di cui gioire perché veramente inaspettata".

E così il Bhutan, insieme al Nepal, l'India, la Russia ed il Bangladesh "è riuscito finalmente a contare la sua popolazione, un passaggio fondamentale per potere mettere in campo tutte le azioni utili per preservare questa specie unica e per cercare di raggiungere l'ambizioso risultato di duplicare la sua popolazione entro il 2022". Se in questi paesi i governi stanno promuovendo ricerche adeguate, censimenti utili a promuovere sul campo tutti gli sforzi per preservare le ultime tigri, "lo stesso non si può dire per Myanmar, Thailandia, Indonesia, Vietnam, Laos, Cambogia, e Malesia. Quest'ultimo paese addirittura sembra che abbia perso dal 2010 oltre la metà delle sue tigri e che non ne conti oggi più di 250, una situazione veramente critica", conclude il Wwf.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]