Giovedì 18 Aprile 2024

Milioni di animali sacrificati per testare il sapone per pavimenti. "Ora basta"

Michela Vittoria Brambilla al Veganfest incalza l'Europa perché introduca nuovi divieti sulla scorta di quanto fatto per i prodotti cosmetici

Cane in una foto L.Gallitto

Cane in una foto L.Gallitto

Roma, 15 settembre 2015 - L’Unione europea dovrebbe “cambiare le attuali regole e porre fine ai test su animali per la commercializzazione di sostanze chimiche, detergenti e prodotti per la casa”. Lo ha detto oggi, durante il suo intervento al Veganfest di Bologna, Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente.

“Un’inaccettabile strage”, sottolinea l’ex ministro: “Questi test non sono etici, non sono neppure condotti per fini scientifici e si possono tranquillamente rimpiazzare con procedimenti alternativi. E’ ora di dire basta”. “Si tratta di proseguire – spiega Brambilla - sulla stessa via imboccata con il bando degli esperimenti per i cosmetici, che ha positivamente influenzato anche i mercati extraeuropei. Le indagini tossicologiche sulle sostanze che compongono i detersivi e altri prodotti chimici e per l’igiene della casa, imposte dal Regolamento europeo sulla registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione dei prodotti chimici (REACH), comportano tuttora gravi sofferenze e la soppressione finale degli animali coinvolti. Non è necessario. Se c’è un campo in cui i metodi alternativi hanno compiuto passi da gigante, è proprio la tossicologia. Oggi sono validati e commercializzati metodi fondati sulla riproduzione di cellule della pelle, della mucosa, dell’epitelio corneale. Sono passati già dieci anni da quando la più importante società specializzata in modelli di tessuti umani è stata acquistata da un gigante della cosmesi. La grande industria non fa beneficienza. Se investe in una tecnologia lo fa perché la ritiene più efficace e meno costosa".

"Del resto – ha aggiunto la parlamentare -  decine di aziende a livello mondiale ormai aderiscono allo standard “Stop ai test sugli animali”: non c’è bisogno di ammazzare topi e conigli per commercializzare questi prodotti, l’Unione europea dovrebbe prenderne atto prima possibile e cambiare le regole”.  Secondo stime dell’ECEAE (European coalition to end animal experiments),  nel decennio 2009-2018 potrebbero essere impiegati tra i 13 e 54 milioni di animali per testare più di 30 mila sostanze chimiche (non solo detergenti). “Un massacro che ormai non ha senso né giustificazione alcuna e che deve essere fermato”, ribadisce l’ex ministro. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]