Venerdì 19 Aprile 2024

Brescia. Green Hill: la sentenza slitta al 23 gennaio

Nell'ultima udienza il pm ha chiesto la condanna dei quattro imputati, tra cui i responsabili dell'allevamento di beagle chiuso nel 2012

Beagle in gabbia in una foto Ansa

Beagle in gabbia in una foto Ansa

Brescia, 12 gennaio 2015  - Slitta al prossimo 23 gennaio la sentenza del processo Green Hill. Lo ha stabilito la prima sezione penale del Tribunale di Brescia al termine dell'udienza di oggi durante la quale il pm Ambrogio Cassiani ha chiesto le condanne per i quattro imputati, i vertici dell'allevamento di cani beagle chiuso nel Bresciano nel 2012. Chiesti tre anni per Ghislane Rondot e due per Bernard Gotti, co-gestori di Green Hill 2001, della Marshall Bioresources e della Marshall Farms Group e una condanna di due anni per Roberto Bravi e di tre anni e sei mesi per Renzo Graziosi, rispettivamente direttore e veterinario dell'allevamento. La difesa ha invece chiesto l'assoluzione dei quattro imputati «perché il fatto non sussiste».

Secondo l'avvocato Luigi Frattini, legale dei vertici di Green Hill, «non ci sono state violazioni e qualora non fossero state rispettate alcune norme scatterebbe solo una sanzione amministrativa. Inoltre - ha aggiunto - non c'è stata condotta dolosa». Di parere opposto il pm Ambrogio Cassiani che nella sua requisitoria aveva parlato di una precisa strategia di Green Hill: «Non curare i cani malati, perché non conveniva e andava contro l'obiettivo finale dell'azienda. Era meglio sacrificare gli animali». Secondo l'accusa sarebbero stati 6.023 i cani beagle morti all'interno di Green Hill dal 2008 al 2012 contro i 98 morti successivamente al sequestro dell'allevamento.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]