Animali selvatici: "Basta numeri a casaccio, ci vogliono censimenti"

Enpa risponde agli allarmi lanciati da agricoltori e allevatori e pretende rilevazioni scientifiche sulle popolazioni italiane

Piccoli di cinghiale in una foto Olycom

Piccoli di cinghiale in una foto Olycom

Roma, 2 agosto 2016 – L'Ente Nazionale Protezione Animali, anche a fronte dei ripetuti e infondati allarmi circa la presenza delle specie selvatiche sul territorio del nostro Paese, ritiene ormai indifferibile la necessità di condurre su tali popolazioni censimenti scientifici, gli unici che possono fornire indicazioni oggettive e realmente attendibili circa la numerosità di tali specie.

Secondo l'associazione, le stime che di tanto in tanto vengono diffuse da soggetti politici e da alcuni gruppi di interesse, proprio perché si tratta di parti in causa, rischiano di restituire una rappresentazione poco fedele della realtà. Per questo – sottolinea la Protezione Animali – è necessario che tali censimenti rispondano a criteri molto rigorosi e siano condotti da istituti di ricerca autorevoli e indipendenti.

«Questo rientra nello stesso interesse di coloro i quali sostengono di essere danneggiati dai selvatici: è solo conoscendo le reali dimensioni di un fenomeno che lo si può affrontare, sempre ammesso che tale fenomeno esista. Gli allarmismi – osserva l'Enpa - le crociate, la caccia alle streghe non giovano a nessuno. D'altro canto in Italia è da più di venti anni che si segue la strada degli abbattimenti di cinghiali (e di altri animali), eppure ci troviamo sempre a fare i conti con popolazioni in presunto sovrannumero. Evidentemente i conti non tornano … ». Per contatti con la nostra redazione: [email protected]