Giovedì 18 Aprile 2024

Orso investito e ucciso: "Perché non si mette in sicurezza la strada?"

Durissmo attacco di Salviamo l'Orso che ricorda le ripetute, e inutili, sollecitazioni per evitare gli incidenti stradali che minacciano la fauna selvatica e tutti gli automobilisti

Uno dei cartelli di pericolo sulla strada

Uno dei cartelli di pericolo sulla strada

Roma, 19 ottobre 2016 - L'altra notte un orso marsicano è stato investito ed ucciso alla porte di Roccaraso, questo è l'ennesimo investimento di un animale registrato sulla SS17, l'arteria a maggior rischio di questi accadimenti sul territorio regionale abruzzese. "L'associazione Salviamo l'orso che si è impegnata negli ultimi anni in prima persona nella mitigazione di questo fenomeno che mette a rischio l'esistenza degli ultimi orsi dell'Appennino e la sicurezza di coloro che percorrono le strade regionali di montagna, ha speso fondi propri per alcuni interventi che sono evidentemente insufficienti a risolvere il problema e per questo ha scritto più volte agli organi regionali competenti ed al Prefetto dell'Aquila invocando interventi adeguati ma gli appelli raccolti dal Prefetto dell'Aquila ed inviati ad Anas e Regione sono stati completamente ignorati e continuano ad esserlo con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Che al Presidente della regione Abruzzo poco importi dell'orso come dei parchi o delle Riserve abruzzesi è cosa nota, ma il fatto che tale comportamento possa avere gravi ricadute sulla sicurezza stradale regionale è cosa che dovrebbe preoccupare non poco non solo D'Alfonso stesso ma anche il Prefetto dell'Aquila e tutti gli utenti delle strade. Incuranti dei richiami e degli appelli che Associazioni, Riserve regionali, Amministrazioni comunali, Prefettura e Ministero dell'Ambiente lanciano periodicamente ormai da 4 anni a questa parte, D'Alfonso, l'Assessore Di Matteo, il Direttore generale della Regione Cristina Gerardis e l'Anas continuano tranquillamente a far finta di nulla come se il problema potesse svanire ignorandolo, ma così purtroppo non è". Così in un duro comunicato l'Associazione Salviamo l'Orso. 

"Coloro che percorrono la SS17 tra Sulmona e Roccaraso rischiano quotidianamente la vita; solo negli ultimi 10 giorni ben 2 cervi, animali che arrivano a pesare piu di 200 kg sono stati investiti da veicoli ridotti in lamiere contorte dopo l'impatto. I conducenti si sono salvati per miracolo come per miracolo si salvò il guidatore che lo scorso gennaio investì un intero branco di cervi che traversava la carreggiata della SS17 all'uscita della galleria che immette sul Piano delle 5 miglia. Eppure nonostante il ripetersi di questi episodi l'unico intervento sull'arteria stradale sono i pochi cartelli installati a cura della Riserva regionale del Monte Genzana, benché sia già disponibile da tempo un progetto completo di messa in sicurezza della strada redatto dai tecnici della riserva e da Salviamo l'Orso, progetto che richiederebbe solo un modesto investimento (circa 50,000 Euro)" prosegue la nota di Salviamo l'Orso.

"Nel 2014 fu la volta di un orso ad essere investito e l'altra  notte è accaduto di nuovo, un esemplare della popolazione più minacciata di estinzione al mondo è stato ucciso e non ci sentiamo di condannare chi l'ha investito poiché non possiamo ricostruire la dinamica dell'incidente ma possiamo, questo sì, ritenere responsabile senza tema di dubbio chi non ha mai tentato di rendere la viabilità in questo tratto più sicura per tutti, fauna ed utenti, vale a dire l'Anas in prima battuta, la giunta regionale di cui D'Alfonso (dipendente Anas) è presidente e i competenti uffici regionali che per anni hanno ignorato e continuano ad ignorare gli inviti ad agire di Mattm, Prefetto, Enti parco ed Associazioni" prosegue il comunicato. "La nostra ultima domanda è rivolta a D'Alfonso ed è a futura memoria: "Caro D'Alfonso preferisce raccogliere un cadavere sul bordo della SS17 in un prossimo futuro, insieme ad una carcassa di orso o di cervo, o crede sia giunto il momento di procedere alla messa in sicurezza di questo tratto di strada?", conclude l'Associazione Salviamo l'Orso.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]