Mercoledì 24 Aprile 2024

Crotali, rane freccia, pitoni: oltre 100 animali sequestrati nel Napoletano

Sgominato un traffico di creature esotiche il cui possesso è vietato dalla legge. A tenere le fila ci sarebbero giovani incensurati e l'asse del commercio sarebbe tra la Campania e la Germania. Indagine lunga un anno del Servizio Cites del Corpo Forestale dello Stato

Uno dei serpenti sequestrati dalla Forestale (Dire)

Uno dei serpenti sequestrati dalla Forestale (Dire)

Roma, 17 dicembre 2015  - Oltre cento esemplari di rettili e anfibi, fra cui 3 crotali (Crotalus lepidus), meglio conosciuti come serpenti a sonagli, e un varano (Varanus exanthematicus) inclusi nella lista degli animali non detenibili e pericolosi, oltre a 11 pitoni reali (Python regius) e 40 Dendrobates note come 'rane freccia' sono stati sequestrati nel napoletano dal Servizio Cites del Comando Regionale Campania del Corpo forestale dello Stato. L'operazione, condotta dal Servizio Cites del Comando Regionale per la Campania del Corpo forestale dello Stato sulla dorsale Milano-Napoli, è scattata all'alba di domenica scorsa e si è conclusa nella mattinata del giorno successivo. Un'autovettura col carico di animali è stata bloccata nei pressi di Pomigliano d'Arco (Napoli).

I contatti tra trafficanti ed acquirenti - gruppo di giovani insospettabili, senza precedenti penali - avvenivano tramite i social network, nel cui ambito venivano stabiliti i prezzi e le modalità di consegna degli animali. Gli animali avevano viaggiato per oltre 24 ore, stipati all'interno di contenitori in una autovettura non adibita al trasporto specifico, con conseguente stress per gli stessi. È stato infatti rinvenuto un boa constrictor morto dentro una scatola posta sotto una serie di contenitori impilati.

Grazie ai pedinamenti durati due giorni è stato possibile bloccare l'automobile che stava partendo alla volta della Germania. I quattro responsabili, di età compresa tra i 24 e 28 anni, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica competente per i reati di commercializzazione e detenzione di specie pericolose, acquisizione senza certificazione di specie in via di estinzione e maltrattamento di animali. Rischiano la reclusione da tre a diciotto mesi, la multa da 5.000 a 30.000 euro, nonché sanzioni amministrative fino a un milione di euro. Rettili e anfibi saranno consegnati a strutture specializzate per la cura e detenzione di fauna esotica. Il traffico, stimato in oltre 100mila euro annuali, spiega il Servizio Cites del Comando Regionale per la Campania del Corpo forestale dello Stato, "veniva organizzato dal gruppo di giovani insospettabili, senza precedenti penali, che approfittando della passione degli acquirenti per gli animali esotici, lucravano cifre importanti". I crotali sequestrati avrebbero rappresentato un pericolo per la pubblica incolumità, visto che il loro morso è letale per l'uomo ed in Italia non esiste antidoto al veleno.

È la specie che in Nord America e Messico provoca il maggior numero di vittime per morso di serpente ed ha un grado di adattabilità notevole tanto che, se liberato in natura in Italia, potrebbe diffondersi con facilità. Le Dendrobates sono un genere di piccoli anfibi anuri della famiglia Dendrobatidae, diffuso in America Centrale e Sud America. Vengono chiamate comunemente rane freccia o "rane freccia avvelenata" poiché gli indios Chocho sudamericani estraggono il loro veleno per usarlo nella caccia con cerbottane e dardi avvelenati. Gli esemplari prelevati in natura sono infatti sicuramente velenosi e si accerterà nelle indagini in corso la provenienza di quelli sequestrati. "Questo è il risultato di un'attività investigativa protrattasi per circa un anno - spiega la Forestale - dalla quale è emerso il traffico di specie esotiche anche particolarmente pericolose, che venivano trasportate in tutta Italia a bordo di autovetture private o noleggiate, da e verso la città di Hamm in Germania, soprattutto in occasione della fiera erpetologica che si è tenuta nella città tedesca lo scorso ottobre". I contatti tra trafficanti ed acquirenti avvenivano tramite i social network, nel cui ambito venivano stabiliti i prezzi e le modalità di consegna degli animali.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]