Randagino impiccato, il sindaco fa sistemare una targa in ricordo

Baiano (Avellino). Il cane era noto in zona e veniva chiamato Fiume. La sua fine ha scosso la cittadinanza che ha voluto commemorarlo pubblicamente

La targa per il piccolo Fiume ucciso

La targa per il piccolo Fiume ucciso

Roma, 1 aprile 2015 - "Un popolo si giudica dal modo in cui tratta gli animali" sosteneva Gandhi. Ma in questo caso i residenti nella provincia di Avellino non andrebbero confusi con i criminali che hanno ucciso, impiccandolo ad un albero, un cagnolino di zona che era noto a tutti gli abitanti di Baiano, piccolo centro della provincia campana.

Il randagino, che si chiamava Fiume, era dolce e affettuoso tanto da farsi catturare da criminali senza cuore che lo hanno ammazzato nel territorio del comune vicino, Montemiletto. La vicenda di Fiume ha colpito al cuore la cittadinanza di Baiano e il suo sindaco. Un atto di crudeltà orrenda che non è solo eticamente inaccettabile ma rappresenta una violazione del codice penale. Per questo motivo sono in corso le indagini per dare volto e nome all'assassino o agli assassini. 

Nel frattempo l'amministrazione comunale ha stabilito che il corpo di Fiume fosse cremato e le sue ceneri sepolte nel piccolo cimitero per gli animali. Una cerimonia sentita che ha visto la partecipazione dei volontari di "Proposta concreta", molto attivi sul territorio. Al momento di riflessione ha preso parte anche il sindaco di Baiano, Enrico Montanaro, che ha voluto dare sepoltura al randagino e ha disposto che fosse apposta una targa dove adesso il cucciolone riposa. La cerimonia funebre è stata annunciata con l'affissione, per le strade del comune, di manifesti funebri dedicati al randagino. E' stata una celebrazione sentita a cui hanno preso parte in tanti tra volontari, veterinari, guardie ecozoofile. Sulla targa sistemata nel luogo della sepoltura poche parole: "Qui riposano le ceneri di Fiume, cane randagio vittima di violenza". Lorenzo Gallitto Per contatti con la nostra redazione: [email protected]