Mercoledì 24 Aprile 2024

Orsi in Trentino: "Propaganda 2, prevenzione 0"

Si è svolta a Trento la Giornata dell'Orso organizzata dalla Lac. Confronto tra esperti e operatori del territorio sulle misure promesse e mai realizzate"

Orsi bruni in una foto Reuters

Orsi bruni in una foto Reuters

Roma, 29 maggio 2016 - Si è tenuta nei giorni scorsi la sesta Giornata dell’Orso, ospitata dalla sala conferenze della Fondazione CARITRO. Ivana Sandri, etologa comportamentalista, ha raccontato la “storia dell’orso”, soffermandosi sul rapporto che l’uomo ha avuto, nei secoli, con il plantigrado fino ai giorni nostri: una storia che è fatta di paure ingiustificate e altrettanto immotivate persecuzioni. Specie autoctona l’orso, rischia di sparire dalle nostre montagne a causa della pressione e cattiveria dell’uomo, specie alloctona che ha invaso il suo territorio

Luisa Tamanini, vicesindaco, assessore alla cultura e alle politiche giovanili di Garniga Terme, ha presentato il “bastone sonoro” e raccontato com’è nata l’iniziativa nell’ambito delle attività del centro giovani del comune. Un abile falegname in pensione insegna ai ragazzi a intagliare un bastone di legno grezzo, che una volta completato è corredato di campanello o trombetta, di quelli che si usano per le biciclette. Con fantasia e creatività si seguono le indicazioni degli esperti per frequentare i boschi avvisando gli orsi della nostra presenza ed evitando incontri ravvicinati che potrebbero essere spiacevoli per entrambi.   

Veronika Nicolussi Castellan, giovane volontaria CABS, ha presentato i risultati del recente campo antibracconaggio che si è tenuto nei giorni scorsi nei meleti del Trentino Alto Adige, in collaborazione con i volontari LAC. In particolare ha fornito un resoconto dettagliato dell’intervento nei meleti di Terlano, dove un bracconiere uccellatore della provincia di Brescia, è stato sorpreso mentre rubava nidi di tordo. Gli uccelli sopravvissuti al traumatico prelievo, sono poi venduti ai cacciatori che li usano come richiami vivi nella caccia da appostamento. La pratica è illegale ma lucrosa e i carabinieri che hanno risposto prontamente alla chiamata dei volontari, hanno denunciato il bracconiere e sequestrato i nidiacei che sono stati affidati al centro recupero avifauna di Bolzano. 

Caterina Rosa Marino, delegata regionale LAC, ha concluso l’evento, ricordando il grande impegno di Andrea Zanoni, presidente LAC Veneto, che da parlamentare europeo, nella scorsa legislatura, è stato decisivo nella lotta contro i cacciatori/bracconieri uccellatori. Le conclusioni finali, sulla gestione dell’orso, parlano di inefficienze e inettitudini politiche  immutate, nonostante la propaganda dell’amministrazione provinciale racconti di azioni virtuose. I previsti corridoi ecologici, essenziali affinché la fauna selvatica possa disperdersi e muoversi liberamente da un’area all’altra senza soccombere a causa delle infrastrutture umane, non sono mai stati costruiti e non se prevede la realizzazione. La vicenda dell’orsa KJ2, protagonista dell’incontro, la scorsa estate, con Vladimiro Molinari, che all’uomo è quasi costata la vita, è indicativa dell’approssimazione con cui la pubblica amministrazione gestisce la popolazione ursina, sostiene la Lac. Nonostante non ci siano motivi fondati, l’orsa sarà catturata e rinchiusa, se non uccisa, solo per soddisfare la parte forcaiola dell’opinione pubblica, anche perché nell’ordinanza di cattura, la Giunta non ha previsto la possibilità di un ripensamento. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]