Zoo di Cavriglia, il Noita denuncia il sindaco per maltrattamento

Arezzo. Il presidente del Nucleo operativo italiano di tutela animali, Enrico Rizzi, si è mosso per via giudiziaria dopo il servizio di Striscia la Notizia

L'Orso Bruno a Cavriglia

L'Orso Bruno a Cavriglia

Cavriglia(Arezzo), 19 giugno 2016 - Il 24 maggio scorso è stato trasmesso da “Striscia la notizia” un servizio a cura di Edoardo Stoppa, nel quale è stata denunciata la condizione di assoluto abbandono ed incuria in cui versavano (e versano ancora?) gli animali ospiti del Parco di Cavriglia. E' quanto riferisce una nota del Noita, Nucleo operativo italiano tutela animali.

"Il Parco, di proprietà del Comune, è ormai da anni in uno stato di totale abbandono, denunciato nel tempo da diverse associazioni che invano hanno tentato di ripristinare una condizione sufficiente per la cura e il benessere degli animali ospiti", si legge ancora nel comunicato. 

"È il caso, ad esempio, dell’orso Bruno, un esemplare di 40 anni già tristemente balzato alle cronache per le tristissime immagini diffuse in rete che lo ritraevano con il capo rivolto verso un freddo muro di cemento, luogo certamente non consono alla sua natura e alle caratteristiche di animale selvatico".  Di tutto questo degrado, sempre secondo il Noita, "la responsabilità è da addebitare al Comune del posto, che in qualità di proprietario della “struttura” ha l’obbligo di curarne la manutenzione".

"Gli animali rinchiusi vivono ormai in una condizione di degrado e solitudine, alleviata solamente dai volontari dell’associazione LEAL che si sono attualmente caricati della responsabilità della vita di questi animali in luogo del Comune, unico vero responsabile", spiega il presidente del Noita, Enrico Rizzi. "Proprio in virtù di una oggettiva noncuranza ho sporto, tramite il nostro ufficio legale diretto dall'avvocato Alessio Cugini, formale denunzia vista la penale responsabilità, in primo luogo nella persona del Sindaco pro tempore, in ordine a due possibili ipotesi di reato: maltrattamento e abbandono di animali, continuato nel tempo. Ma in secondo luogo non può omettersi come sia rilevabile anche una precisa responsabilità omissiva delle autorità sanitarie preposte ai dovuti controlli nei confronti degli  animali, e cioè dell’ASL veterinaria di Valdarno superiore", prosegue la nota di Enrico Rizzi. "Appare inconcepibile che possa “sfuggire” una siffatta situazione drammatica ad organi ASL chiamati proprio per svolgere questo tipo di lavoro" conclude Enrico Rizzi che è anche segretario nazionale del Partito animalista europeo. Chi vuole sostenere l'azione legale dell'associazione, può inviare una mail a: [email protected]