Tracciabilità dell'operato veterinario la prima arma contro la malasanità

Una proposta di legge presentata dalla senatrice grillina Fucksia introduce l'obbligo di cartella clinica. La lunga battaglia di Roberto Marchi per la sua cagnetta Lea e di Arca2000. Attive due petizioni da firmare perché tutti possiamo dare una mano in una battaglia di civiltà

Cane dal veterinario in una foto di repertorio (Reuters)

Cane dal veterinario in una foto di repertorio (Reuters)

Roma, 9 febbraio 2015 - Sei anni dalla morte di Lea. Sei anni spesi a combattere contro la malasanità animale. Quella pratica (per fortuna limitata a pochi veterinari) che non trova nel suo operare né scienza né coscienza. Roberto Marchi che Lea l'ha amata e rispettata fino all'ultimo giorno della sua vita (e la cui triste vicenda abbiamo raccontato anche su questa pagina) ha deciso che errori e furbizie dovessero essere combattuti. Nel nome di Lea, che ne è rimasta vittima, e di tutti gli altri animali che ne hanno subito le conseguenze sulla propria vita o sulla propria salute. Perché Lea è morta ma altri vivono portando addosso i segni della malasanità che, come nel caso degli umani, non manca di fare danni gravissimi.  

Al suo fianco Marchi ha trovato Arca2000, un'associazione che si batte da anni proprio contro questi abusi. Insieme hanno deciso di dedicare il 4 febbraio, anniversario della morte della cagnolina Lea, alla lotta alla malasanità animale e a tutte le vittime che questa piaga ha determinato. Quest'anno con una speranza in più perché il 14 maggio 2014 è stata presentata una importante proposta di legge da parte della senatrice Serenella Fucksia del M5S ( n.1482) che riguarda, nel complesso,  la tutela del benessere degli animali. Un disegno complessivo che prende in esame con norme più evolute tutto l'universo animale. E che tratta, per la prima volta, anche della malasanità animale. "Ho pensato di mettere ordine in una materia molto frammentata" spiega la senatrice. 

Per quanto concerne la sanità animale, la proposta prevede l'obbligo legale di tracciabilità dell'operato veterinario tramite cartelle cliniche, consenso informato e refertazioni scritte di tutte le terapie e le analisi strumentali effettuate. Insomma, il cane il gatto o il furetto che vanno dal dottore dovranno avere la loro cartella clinica, dove saranno conservate le analisi effettuate. Esattamente come accade per gli umani. Ad oggi, infatti, i veterinari non hanno alcun obbligo di legge di tracciabilità del loro operato. Il che si traduce, in caso di negligenze e colpe gravi, in una sorta di impunità totale anche in presenza di omissioni e violazioni etico professionali.  Se in qualche ospedale veterinario la cartella clinica è già una realtà, in molte altre situazioni non esiste. I veterinari non la compilano e tantomeno la rilasciano.

E se qualcuno ritiene di aver subito un danno l'unica cosa che può fare è rivolgersi agli ordini professionali che però raramente comminano provvedimenti disciplinari gravi. Ma anche qualora lo facciano non c'è una legge che tutela la vittima della pratica sbagliata, dell'omissione se non addirittura del dolo consapevole. Gli animali, insomma, non hanno vera tutela giuridica e di qui nasce la volontà di creare un quadro normativo puntuale che li possa comprendere e proteggere. 

Di qui la richiesta, avanzata di concerto dall'associazione Arca 2000 e da Roberto Marchi , il grande amico umano di Lea, di sostenere la proposta di legge n.1482 del 14 maggio 2014 : "Legge quadro e delega al Governo per la codificazione della legislazione in materia di tutela degli animali " per la sua discussione e per la rapida approvazione. 

Lea era una segugia che fu sottoposta a un intervento chirurgico doloroso e inutile. Per convincere il padrone della necessità dell'operazione a Roberto Marchi fu addirittura mostrata la foto dell’utero di un altro cane. Il caso è poi diventato una vicenda giudiziaria. Ora l'obiettivo a cui si mira, e che ben si coniuga con l'intento della proposta di legge della senatrice grillina, è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’esistenza di una malasanità che non si limita a ferire gli umani ma colpisce le altre specie. Si  chiede dunque di rendere obbligatoria, proprio come avviene per i medici specializzati sull’umano, “la tracciabilità dell’operato dei  veterinari, inclusi consenso informato e refertazione”.  “Solo così, infatti, anche a tutela dei nostri amici animali si potranno impugnare documenti idonei a ottenere soddisfazione in sede giudiziaria. Proprio la storia di Lea, infatti, unico episodio in cui si sia ottenuto il verbale di giudizio, ha dimostrato tutte le carenze dell’autodisciplina”, sottolineano i responsabili dell'associazione Arca2000.

Perché la gente sappia e offra il proprio appoggio in questa battaglia di civiltà sono nate due iniziative tramutate in altrettante petizioni sulla piattaforma Avaaz. La prima è una petizione a sostegno della proposta di legge di Serenella Fucksia di cui abbiamo riferito sopra. La seconda chiede la revisione del caso di Lea, rivolgendosi anche a parlamentari, associazioni animaliste e media. Ad accompagnare le due petizioni anche una lettera aperta alle due principali associazioni di medici veterinari: Anmvi e Sivelp. 

Roberto Marchi, dopo la morte di Lea, inviò a  2.500 professionisti altrettante email per raccontare quanto avvenuto e porre alcune domande sulla vicenda. Tra l'altro Marchi chiedeva ad ogni veterinario se compilasse la cartella clinica. Le risposte non sono state incoraggianti ma l'umano di Lea ha deciso comunque di non fermarsi invitanto tutti ad appoggiare questa battaglia e a denunciare i casi di malasanità animale, perché tutti - veterinari inclusi quando sbagliano - devono essere uguali davanti alla legge e assumersi le proprie responsabilità.

Queste le due petizioni da firmare: la prima per la proposta di legge  https://secure.avaaz.org/it/petition/Alla_ca_della_Sen_Serenella_Fucksia_ai_Presidenti_di_Camera_e_Senato_Obbligo_legale_di_tracciabilita_delloperato_veterin/?cLidGdb

La seconda è più mirata per riaprire il caso di Lea https://secure.avaaz.org/it/petition/ai_veterinari_ai_parlamentari_alle_assoc_animaliste_e_dei_consumatori_rivedere_il_caso_di_Lea_e_agire_contro_la_malasani/edit/