Giovedì 25 Aprile 2024

Maiali. Dalla nascita al gancio: tutta la vita al buio e nell'orrore

Animal Equality, dopo l'inchiesta mandata in onda su La7 da AnnoUno, rilancia con ulteriori immagini girate negli allevamenti e nei macelli. Esistono normative sul benessere animale che non sono applicate

Maiali in una foto AFP

Maiali in una foto AFP

Roma, 25 maggio 2015 - L’organizzazione Animal Equality ha collaborato negli ultimi mesi con il programma AnnoUno, per un’inchiesta televisiva senza precedenti andata in onda giovedì 21 maggio su La7 con 1.020.936 persone davanti allo schermo e il 4,83% di share. A seguito di quest’inchiesta Animal Equality ha deciso di rendere pubbliche ulteriori immagini che denunciano la realtà vissuta da milioni di maiali all’interno di diversi allevamenti intensivi e nei macelli. 

“La squadra investigativa ha ottenuto riprese sotto copertura di quello che accade ai maiali durante la macellazione e reso pubbliche diverse immagini di come vengono trattati questi animali in diversi allevamenti. La loro vita inizia con le madri inseminate artificialmente all’interno di tetri capannoni da dove non usciranno mai, per terminare sui ganci dei macelli.”, dichiara Stef Bettini, Responsabile delle investigazioni di Animal Equality in Italia. Ciò che la squadra investigativa di Animal Equality ha rilevato attraverso le immagini raccolte evidenzia condizioni di estrema gravità nei confronti di un settore che vanta, tra l’altro, di produrre carne d'eccellenza e di altissima qualità:

Scrofe inseminate artificialmente all’interno di piccolissime gabbie di gestazione dove saranno costrette a vivere tutta la gravidanza e gran parte della loro vita. • Cuccioli abbandonati senza cure, schiacciati o gettati uno sull’altro come spazzatura, spesso all’aperto e per diverse ore. • Zone di ingrasso stracolme, riempite all’inverosimile nella sporcizia, tra urine e feci. • Malattie e ferite gravi non curate (con prolassi all’ano di estrema gravità). • All’interno del macello è altrettanto tremendo ciò che accade sotto gli occhi degli investigatori sotto copertura, che hanno deciso coraggiosamente di filmare la fine di questi animali, 'storditi' all'inizio con corrente elettrica (spesso neanche sulle tempie, ma sugli occhi) e subito dopo con un colpo in testa (con proiettile captivo) che dovrebbe finirli del tutto, ma come è evidente dalle immagini questo non accade e gli animali agonizzano per diversi minuti in un clima di autentico terrore.

“Come organizzazione, è per noi fondamentale dare voce a quei milioni di animali rinchiusi negli allevamenti intensivi, perciò stiamo lavorando senza sosta, per prevenire la crudeltà e sofferenza all’interno di questi luoghi di segregazione e sfruttamento. Continuando a mostrare i nostri filmati ottenuti sotto copertura vogliamo ricordare alla società e alle istituzioni che non si tratta assolutamente di casi isolati ma di pratiche comuni all’interno dell’industria zootecnica. Vogliamo dare un chiaro segnale che la crudeltà inflitta agli animali considerati da reddito non deve essere assolutamente tollerata.”, dichiara invece Matteo Cupi, Presidente di Animal Equality in Italia.  In Italia i maiali che terminano la loro vita nei macelli sono più di 10 milioni. Poco meno della metà  solo in Lombardia. Regioni come Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto (in cui è prodotto l’80% di suini) hanno il loro territorio invaso dagli allevamenti intensivi di maiali. Ed è dentro questi luoghi che milioni di animali attendono la loro sorte nella sofferenza.

Ogni scelta del consumatore può essere fondamentale per aiutare Animal Equality a fermare tutto questo e a salvare più animali possibile. Attraverso il sito www.animalequality.it/carne-di-maiale è possibile sottoscrivere ufficialmente con nome e cognome l’impegno a escludere dalla dieta la carne di maiale. Si tratta di una scelta che può cambiare da subito la vita di questi animali. E proprio per fare in modo che questo messaggio di cambiamento raggiunga più persone possibile, anche diversi personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura come Claudia Zanella, Daniela Martani, Kris Reichert, Rosita Celentano e Angelo Vaira hanno deciso di pubblicare sul sito della campagna il loro pensiero su quanto è stato diffuso al pubblico, rivela Animal Equality. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]