Pignorabilità degli animali: "Adesso avanti tutta con l'abolizione della norma"

Lega nazionale per la difesa del cane ricorda il passo avanti compiuto in Senato e rivendica l'urgenza di concludere questo percorso di civiltà con l'abrogazione di norme fuori dal sentire comune. Grande successo della raccolta firme lanciata da Tessa Gelisio

Cagnolino in una foto L.Gallitto

Cagnolino in una foto L.Gallitto

Roma, 23 settembre 2015 - Successo della petizione lanciata da Tessa Gelisio e patrocinata dal LNDC: la Commissione Ambiente del Senato approva l’emendamento che sancisce l’impignorabilità degli animali domestici. Fino a qualche giorno fa, la legge considerava gli animali domestici alla stregua di televisori, tavoli, mobili, divani. Erano semplicemente dei “beni”, delle cose, che potevano avere un valore economico e pertanto potevano essere pignorati per essere venduti all’asta e saldare i debiti del proprietario.

Al contrario, alcune cose – come per esempio la fede nuziale – non erano pignorabili perché avevano un valore affettivo superiore a quello economico. Un’assurda contraddizione secondo la quale dei veri e propri oggetti avevano un valore intrinseco e sentimentale superiore a quello di esseri viventi, senzienti e considerati a tutti gli effetti membri della famiglia da oltre 25 milioni di italiani. Per questo motivo, e per tutelare il benessere dei pet che rischiavano di essere sradicati dal loro ambiente per essere venduti all’asta e finire chissà dove, la nota conduttrice TV e presidente dell’associazione forPlanet ha lanciato a marzo di quest’anno la petizione #giulezampe sulla piattaforma di change.org, chiedendo l’impignorabilità degli animali domestici. Un’iniziativa che LNDC ha sposato subito e con entusiasmo, affiancando Tessa Gelisio nella sua promozione e divulgazione.  

Siamo orgogliosi di aver potuto contribuire con il nostro patrocinio a questa battaglia di civiltà portata avanti dalla nostra amica Tessa Gelisio - afferma Piera Rosati, presidente di Lega Nazionale per la Difesa del Cane - È importante ricordare che l’eventuale pignoramento di un animale domestico crea grossa sofferenza sia nelle famiglie sia negli animali stessi che, come è ormai noto, sono dotati di capacità cognitive e sentimenti uguali a quelli dell’uomo. L’idea che un cane o un gatto possa essere venduto all’asta per poi ritrovarsi in un ambiente e con persone a lui totalmente estranee è assolutamente inaccettabile e crudele. La petizione ha raggiunto quasi 120mila firme ed è evidente che ha avuto un grosso peso nel processo decisionale”.

“Speriamo che la classe politica metta fine a questa situazione assurda quanto prima - sostiene Tessa Gelisio, presidente di forPlanet - Un cambiamento verso una società più civile che permetterebbe anche di dimostrare come dal basso, con petizioni e campagne, i cittadini possano cambiare in meglio la società e le leggi”. La Commissione Ambiente del Senato ha  approvato l’emendamento che sancisce il divieto del pignoramento degli animali d’affezione e da compagnia, nonché di quelli che hanno una missione terapeutica o assistenziale. LNDC auspica che i successivi passaggi in Aula per l’approvazione finale del provvedimento continuino in questa direzione di civiltà e invita chiunque non l’avesse già fatto a firmare la petizione per dire NO al pignoramento degli animali domestici. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]