Lo Zimbabwe: "Oltre a Cecil ucciso un secondo leone". Ricercato un medico Usa

Le autorità del Parco hanno identificato il secondo cacciatore americano accusato di aver ammazzato l'animale in aprile. Sarà chiesta un'altra estradizione oltre quella relativa al dentista Palmer. Il "fratello" di Cecil, Jericho, gode di buona salute e protegge i cuccioli dell'alleato scomparso

Cecil in una foto Olycom

Cecil in una foto Olycom

Harare (Zimbabwe), 2 agosto 2015 - Si chiude con un finale positivo la storia di Jericho, "fratello" del leone Cecil (ucciso da un turista americano lo scorso 1 luglio), la cui sorte sembrava avvolta dal mistero e intanto si scopre che c'è un secondo americano accusato dalle autorità locali di aver ucciso un diverso leone in aprile, sempre con arco e frecce. Stando a una nota dell'Agenzia per i parchi nazionali e la fauna, si tratta di Jan Casimir Seski, un medico di Murrysville in Pennsylvania. Un proprietario terriero locale, Headman Sibanda, nel frattempo è stato arrestato, aggiunge la nota. Lo Zimbabwe, come già avvenuto per il dentista che ha eliminato Cecil, chiederà l'estradizione anche per il medico della Pennsulvania.

Per quanto riguarda Jericho, invece, l'animale, come conferma lo Zimbabwe Park & Wildlife Management Authority - cioè l'autorità di controllo e gestione dei parchi del Paese africano - non è finito nel mirino dei bracconieri ed è vivo. Proprio la morte del secondo leone aveva ingenerato l'equivoco delle ore scorse. Lo Zimbabwe Conservation Task Force ieri aveva postato sul profilo ufficiale Facebook l'annuncio della morte di Jericho, scatenando lo sdegno della rete. Lo Zimbabwe Park & Wildlife Management Authority oggi spiega che la notizia era del tutto infondata, anche se conferma che si indaga sulla morte di un altro leone, anche questo ucciso da un turista che poi sarebbe il medico Seski.  

Del resto che non fosse Jericho il secondo leone ucciso l'avevano sostenuto in molti. Anche un ricercatore del Hwange Lion Research project, Brent Stapelkamp, il quale aveva riferito di non aver mai perso il segnale gps del collare del felino. "Quando ho letto il report (dello Zimbabwe Conservation Task Force, ndr) - aveva spiegato il ricercatore - ho guardato sul computer e i suoi movimenti mi sembravano regolari. Ha inviato un segnale gps dal suo collare intorno alle 20.06 (18.06 in Italia) e tutto mi sembrava a posto". C'è, comunque, una seconda vittima con la criniera su cui ora si indaga. La vicenda di Cecil ha un po' aperto gli occhi alle autorità dello Zimbabwe che hanno deciso di inasprire le norme sulla caccia. La speranza e l'obiettivo degli ambientalisti locali e del resto del mondo è quella di arrivare al divieto completo di uccidere i grandi animali africani, sempre più in difficoltà a causa dell'uomo.

Peraltro insieme alla notizia dell'esistenza in vita di Jericho, definito il fratello di Cecil, c'è anche un'altra rilevazione rincuorante: Jericho avrebbe accolto i figli di Cecil nel suo gruppo e li proteggerebbe come fossero suoi. Dopo la morte di Cecil, infatti, si temeva che un altro maschio, per assumere il controllo del branco, potesse ammazzare i cuccioli. Jericho, dicono invece le autorità del parco, se ne sta prendendo cura. Si tratta, secondo gli studiosi che tengono monitorato il gruppo, di sei piccoli.

Puntuale ma superflua la precisazione degli studiosi che seguono il branco. Jericho, dicono, non è il fratello di Cecil, cosa che si sapeva dall'inizio. Si è parlato sempre di "fratelli" in senso lato ma fin da subito si sapeva che i due erano soltanto alleati di lunga data, fino al punto di definirli quasi consanguinei.

David MacDonald, professore alla Oxford University, a capo della Wildlife Conservation Research Unit, ha comunque voluto precisarlo. Tra i due leoni ,assicura, "non c'era alcun legame di sangue", anche se spesso "i leoni maschi formano una sorta di 'coalizione' con altri esemplari al fine di marcare al meglio il loro territorio e tenere alla larga altri maschi. Il 42% di questi gruppi - dice ancora MacDonald - è composto da leoni non legati geneticamente tra loro".  Il ricercatore, inoltre, conferma ulteriormente che Jericho "è vivo e vegeto". "Il leone è stato visto vivo alle 6.15 di questa mattina: stava mangiando una giraffa insieme alle leonesse", ha concluso il ricercatore.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]