Giovedì 25 Aprile 2024

Bimba di Ventimiglia: "Servono formazione e informazione"

Lav invita a non limitarsi a giudizi superficiali perché nutrizionisti e scienziati di tutto il mondo riconoscono la validità delle diete senza derivati animali per ogni fascia di età. Appello al ministro della Salute

Vitelli in una foto Dire

Vitelli in una foto Dire

Roma, 30 giugno 2016 - "ll caso della bimba cosiddetta “vegan” di Ventimiglia non può essere utilizzato per denigrare, facendo “di tutta l’erba un fascio”, una scelta alimentare che, se correttamente praticata e ben bilanciata, ha solo benefici, come confermato ormai dai maggiori istituti scientifici internazionali". E' quanto sostiene la LAV in una nota. La storia della piccola Chiara rappresenta un caso limite, oltre che raro, in rapporto all’altissima percentuale di bambini onnivori obesi (9,8%) e in sovrappeso (20,9%) - di cui di cui l’Italia è leader in negativo a livello europeo - con le relative patologie connesse ed elevati costi per il Servizio Sanitario Nazionale, per i quali però nessuno grida allo scandalo, continua la LAV.

Secondo l’American Dietetic Association (ADA), una delle più autorevoli fonti in materia di nutrizione, “le diete vegane e latto-ovo-vegetariane, pianificate in modo appropriato, soddisfano i bisogni nutrizionali di neonati, bambini e adolescenti e inducono una crescita normale”. Anche l’American Academy of Pediatrics si attesta su posizioni analoghe. Nella stessa direzione vanno anche le recenti note del Ministero della Salute (http://bit.ly/1XkL91x) che ribadiscono il diritto a ricevere – senza certificato medico -  pasti vegani nelle scuole, continua la LAV.

E’ evidente che, affidandosi alla guida di professionisti qualificati e preparati, l’alimentazione vegana non ha controindicazioni per nessuna fascia d’età. Ma in tema di scelta veg esistono, anche tra i professionisti ,  molta disinformazione e preconcetti diffusi. Nonostante le evidenze scientifiche, la stragrande maggioranza dei pediatri sconsiglia ancora un’alimentazione basata su  cibi vegetali  e costringe molti genitori a un rischioso e negativo “fai da te”. E' dunque tempo che pediatri e nutrizionisti si aggiornino e diano informazioni corrette ai genitori vegan.

Per colmare un gap formativo che, se riempito, sarebbe di fondamentale aiuto per le famiglie che optano per un’alimentazione vegan, la LAV rivolge un appello al Ministro della Salute, al Ministro dell’Università, ai Rettori delle Facoltà di Medicina, ai Direttori delle Scuole di Specializzazione in Pediatria, alle Società Scientifiche di Pediatria e ai competenti Ordini Professionali affinché aumentino le opportunità di formazione e informazione a favore di questo genere di alimentazione, all’interno della programmazione dei loro Istituti, conclude la Lega antivivisezione. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]