Martedì 23 Aprile 2024

Ibis eremita in sosta vicino Firenze lungo la migrazione

Gli esemplari fanno parte del progetto di ripopolamento di questi uccelli estinti nel territorio europeo. Contro di loro incombe il bracconaggio

Ibis in una foto Dire

Ibis in una foto Dire

Fucecchio (Firenze) 13 maggio 2016 - Non sono certo belli come fenicotteri o cicogne, ma rappresentano un caso emblematico di conservazione attiva di una specie sull'orlo dell'estinzione: tre esemplari di Ibis eremita (Geronticus eremita) hanno fatto scalo durante la migrazione in un'area del Padule di Fucecchio (Firenze).

Questa specie, presente in Europa fino al XVII secolo, è oggi fra le più minacciate a livello globale: i tre uccelli fanno parte di un progetto del 'Waldrappteam', un gruppo di esperti che da 10 anni sta lavorando per sviluppare una tecnica efficace di reintroduzione in natura dell'Ibis eremita, mediante la creazione di nuove colonie riproduttive in Baviera e l'addestramento alla migrazione degli uccelli, fino a raggiungere il luogo di svernamento, presso la Riserva naturale di Orbetello (gestita dal Wwf). L'obiettivo è quello di ricostituire entro il 2019 una popolazione selvatica migratrice, dopo che l'ultimo nucleo mediorientale si è estinto in anni recenti. La sola colonia ancora esistente in natura si trova sui monti dell'Atlante (in Marocco) ed è sedentaria, mentre le popolazioni europee e mediorientali erano migratrici.

Gli uccelli sono guidati nella migrazione da membri del team di ricerca, che volano con loro a bordo di superleggeri, accompagnandoli nell'area prescelta di svernamento; i soggetti che hanno già fatto il viaggio sono in grado di migrare autonomamente e di guidare a loro volta i giovani, trasmettendo loro la rotta. Per monitorare la migrazione degli uccelli, una parte degli ibis è fornita di un piccolo trasmettitore gps, che invia le coordinate relative alla posizione dell'animale, mentre tutti gli individui sono forniti di anelli colorati leggibili a distanza; gli anelli dei tre ibis che hanno sostato in Padule sono stati letti da un collaboratore del Centro di ricerca del Padule di Fucecchio e saranno comunicati ai ricercatori del Waldrappteam.

In questi 10 anni il principale ostacolo al successo del progetto è stata la perdita di uccelli abbattuti illegalmente in Italia: il 60% degli ibis perduti (circa 50 animali) è rimasto vittima di atti di bracconaggio soprattutto durante la migrazione autunnale. Per questo una delle azioni collegate al progetto consiste nel coinvolgimento e nella sensibilizzazione delle associazioni venatorie. In alcuni casi, grazie alla presenza dei trasmettitori è stato possibile localizzare il luogo di abbattimento e individuare gli autori.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]