Benessere animale trascurato: l'Europa vuole dall'Italia 70 milioni di euro

Nell'ambito di fondi agricoli. E' quanto ha stabilito una sentenza della Corte europea respingendo il ricorso del nostro Paese. Per colpa di pochi pagheranno tutti i cittadini

Mucca in una foto L.Gallitto

Mucca in una foto L.Gallitto

Roma, 12 novembre 2015 - L'Italia deve restituire all'Unione europea oltre 70 milioni di euro relativi a finanziamenti dei fondi agricoli. E' quanto ha stabilito una sentenza della Corte europea che ha respinto il ricorso dell'Italia contro la decisione della Commissione Ue che nel febbraio 2013 aveva applicato delle rettifiche finanziarie forfettarie (non aventi natura sanzionatoria), al fine di eliminare dal finanziamento dell'UE alcune spese sostenute irregolarmente dall`Italia e poste a carico del Feaga (Fondo europeo agricolo di garanzia) e del Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale), i quali, dal 2007, hanno sostituito il Feoga (Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia).  

Si tratta, in particolare, di 48 milioni esclusi dal finanziamento UE a causa delle carenze riscontrate nei controlli del sistema di condizionalità in Italia durante gli anni 2005-2007; in particolare, per la Commissione, la Repubblica italiana non ha messo in atto un sistema efficace per garantire effettivi controlli sui requisiti normativi per la gestione (SMR) fissati dall`UE, ad esempio in relazione al benessere degli animali.  Altri 17,9 milioni esclusi dal finanziamento UE a causa di gravi carenze nel sistema degli aiuti per la trasformazione degli agrumi tra il 2004 e il 2007. Infine 6,3 milioni esclusi dal finanziamento UE a causa di carenze riscontrate nei parametri di riconoscimento dell'organismo pagatore della regione Basilicata (ARBEA) per gli anni dal 2007 al 2009.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]