"Nessuna attività con animali prigionieri può essere bene dell'umanità"

Lipu BirdLife Italia si oppone fermamente alla proposta di fare della falconeria un bene Unesco. E scrive al premier Renzi

Falconiere in una foto AFP

Falconiere in una foto AFP

Roma, 26 marzo 2015 - “Una pratica assolutamente diseducativa e inopportuna, che spinge indirettamente al bracconaggio e alla cattura di pulli di specie rare dai nidi”. E’ netta l’opposizione della Lipu-BirdLife Italia alla proposta di fare della falconeria un bene Unesco. In una lettera inviata al governo italiano, il presidente Lipu Fulvio Mamone Capria esprime tutta la sua opposizione alla decisione di sostenerne la candidatura: “Sembrerebbe che il dossier sulla falconeria sia stato recentemente consegnato dal Mibact alla Commissione Unesco, di cui fanno parte rappresentanti di vari ministeri italiani, per ottenere il via libera all’importante riconoscimento. Se la proposta venisse accolta - continua Mamone Capria – si metterebbe in pericolo la tutela di specie a rischio e di grande bellezza, favorendo i criminali che vanno a caccia di facili guadagni, rubando dai nidi i pulli di specie rare o in via d’estinzione, come accade in Sicilia per l’aquila di Bonelli, il lanario e il falco pellegrino, per rivenderli nei mercati internazionali".

"A questo si aggiunga che nessun tipo di caccia o di manifestazione che vede l’uso imbarazzante di animali vivi può essere considerata un’attività sana e alla quale conferire un pregiato riconoscimento”.  “Le radici storiche della falconeria – prosegue il presidente Lipu - non possono essere ragione sufficiente a farle meritare un riconoscimento di questo livello. La cultura di oggi è conoscenza, rispetto e consapevolezza che gli animali selvatici abbiano bisogno del proprio habitat, nel quale soltanto possono esprimersi in modo pieno. Ci sono mille ragioni culturali, ambientali, didattiche perché dunque la proposta falconeria-Unesco sia letta in tutto il suo anacronismo e abbandonata. Per questo chiediamo al ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini, ma anche agli esponenti del governo di Esteri, Ambiente, Economia, Politiche Agricole, Istruzione e Sviluppo economico, di non sostenerla. Nessun uso di animali negli spettacoli, nessuna forma di caccia con il falco, nessuna pratica che privi gli animali selvatici della libertà  - conclude il Presidente Lipu - possono essere considerati patrimonio dell’Umanità”. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]