Il piccolo falco-cuculo vola come un grande aereo

In 72 ore dal parmense fino in Niger. E la migrazione continua. Apollo, questo il suo nome,è seguito attraverso il web nell'ambito di un progetto di BirdLife International affiancato dalla Lipu

La partenza del falco cuculo

La partenza del falco cuculo

Roma, 8 ottobre 2014 - Pesa solo un etto e mezzo, ma ha la potenza di un Jumbo. In tre soli giorni di viaggio, un individuo maschio adulto di falco cuculo è partito dalla bassa parmense ed è arrivato al confine tra Mali e Niger. E il viaggio continua: oggi, 8 ottobre, il falchetto è segnalato in Nigeria. Gli esperti ne seguono il volo sul web, che fornisce loro tutte le coordinate degli spostamenti. Apollo (questo il nome del falchetto) è partito il 27 settembre, alle 13, da un’area agricola adiacente alla Riserva naturale Torrile e Trecasali, a pochi chilometri da Parma; ha sorvolato il mar Tirreno, la Corsica e la Sardegna per planare in Tunisia il giorno seguente alle ore 19 e poi volare a sud del Sahara e giungere, il 29 settembre, al confine tra Mali e Niger.

Il rapace è ora segnalato in Nigeria e si pensa possa proseguire, nei prossimi giorni fino a Sud dell’equatore, forse in Namibia. Il viaggio è stato documentato grazie a un trasmettitore satellitare posizionato sul dorso al fine di verificarne proprio la rotta di migrazione. L’operazione è stata effettuata nell’ambito del progetto Life “Conservation of Falco vespertinus in the Carpathian Basin”, progetto portato avanti dal partner di BirdLife International Mme BirdLife Ungheria, affiancato, nel caso del falchetto parmense, dallo staff e dai volontari della Lipu BirdLife Italia e Lipu di Parma. Il falco è stato catturato e inanellato nella bassa parmense dallo staff di esperti italo-ungherese lo scorso 16 luglio, ed è rimasto in zona oltre due mesi, cibandosi di insetti e arvicole, i suoi alimenti preferiti.

Il falco cuculo si è insediato nella bassa parmense circa 20 anni fa, area che costituisce un habitat ideale per la specie. “Il falco ha evitato le aree più a rischio bracconaggio, come Malta e il Libano – spiega Marco Gustin, responsabile specie e ricerca Lipu – Siamo molto soddisfatti di questa operazione, che ci permette di osservare la migrazione di una specie che a tutt’oggi è in Lista rossa e che in Italia è rara come nidificante”. Il falco cuculo nidifica principalmente nell’Est europeo ma anche in alcune zone del Nord Italia: oltre all’ Emilia, anche in alcuni siti in Veneto e Lombardia. Per migrare attraversa il mar Mediterraneo in più punti (Italia, Grecia, Turchia, Medio Oriente) per poi giungere in Africa e proseguire il suo lungo viaggio ben oltre il deserto del Sahara e arrivando nell’emisfero australe. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]