Sabato 20 Aprile 2024

Torino, devastato canile Enpa. Scoppia la guerra con i Rom

Marco Bravi: "Le parole non servono più, ora ci vogliono i fatti". Il sindaco Fassino ha dato ampia disponibilità per la sistemazione dei cani "orfani" della struttura completamente distrutta. Animali terrorizzati. Cinque raid da dicembre ad oggi

Cane in canile in una foto di repertorio  (Lapresse)

Cane in canile in una foto di repertorio (Lapresse)

Roma, 21 maggio 2015 – «Prendo atto delle parole con cui il sindaco Fassino tramite le agenzie stampa ha in queste ore dato la sua disponibilità a provvedere immediatamente a trovare una sistemazione ai cani “orfani” della struttura di via Germagnano ed a cercare risorse per consentire ad Enpa di proseguire la sua attività in una nuova sede. Attendiamo a breve atti concreti, in assenza dei quali non siamo in grado di garantire per il futuro una ripresa dell'attività a cui è diffusamente riconosciuta, come dimostrano le già centinaia di attestazioni giunte nella sola giornata di oggi, un’altissima funzione sociale», lo dichiara Marco Bravi, responsabile della Protezione Animali torinese, nonché presidente del Consiglio Nazionale di Enpa.

«Giunti a questo punto le parole non bastano: servano fatti concreti e servono subito – prosegue Bravi -. Di parole, di promesse, di rassicurazione abbiamo sentite fin troppe ma queste non hanno impedito il verificarsi di un attacco criminale che nella storia di Enpa non ha precedenti e che ha privato della loro casa 70 cani, causando danni per 100 mila euro».

Il raid, d'altro canto, non è giunto inaspettato ma rappresenta il prevedibile punto di arrivo di una lunga serie di minacce, atti intimidatori, vere e proprie aggressioni fisiche poste in essere dagli occupanti del campo nomadi adiacente alla struttura, contro i volontari e gli operatori dell'Enpa. «Siamo esasperati – aggiunge Bravi – le leggi del nostro Paese devono essere rispettate da tutti, a prescindere dalle appartenenze etniche e culturali di ciascuno. Invece a Torino sono anni che segnaliamo alle autorità la situazione di estremo degrado nella quale versa la zona del canile, con denunce che risalgono addirittura all'amministrazione Chiamparino. Tuttavia, fino ad oggi nessuno si è degnato di muovere un dito per garantire l'incolumità delle persone che frequentano la struttura. Non più tardi di tre mesi fa una nostra volontaria era stata oggetto di una grave aggressione. In quella circostanza il Comune ci aveva fornito ampie rassicurazioni. Ma ad oggi l'unica novità è stata la devastazione del canile».

I responsabili di questa vile e terribile aggressione vanno dunque cercati non soltanto tra gli autori materiali di questo gesto criminale, autori che l'Enpa auspica siano al più presto identificati e perseguiti a norma di legge, ma anche tra quanti - a livello istituzionale – hanno consentito, con il loro lavarsene le mani, che tutto ciò accadesse e che hanno pertanto una precisa responsabilità politica nella vicenda. Con l'occasione, l'Ente Nazionale Protezione Animali ringrazia i numerosissimi cittadini che in queste ore, stanno esprimendo in vari modi, con apporti fattivi e concreti, la propria solidarietà all'associazione. Chi volesse contribuire al ripristino delle funzionalità base della struttura può dare il suo contributo con un versamento sull’ IBAN IT05M0609001004000001116090 intestato a Enpa Torino - via Germagnano 8 - 10156 – Torino. Si precisa che, al fine di evitare qualsiasi strumentalizzazione, ENPA non appoggerà nessuna iniziativa o azione dimostrativa non organizzata dal proprio sodalizio.