Martedì 23 Aprile 2024

Enpa: "Specie a rischio ancora cacciabili in Italia"

Nella giornata internazionale dei migratori la Protezione animali analizza la situazione aggravata dai cambiamenti climatici

Area di passaggio per i migratori in una foto Olycom

Area di passaggio per i migratori in una foto Olycom

Roma, 10 maggio 2016 – La migrazione degli uccelli è uno dei fenomeni naturali più affascinanti e misteriosi, tanto che ancora oggi continua ad essere oggetto di numerosi e autorevoli studi. «In tutto il mondo - spiega Andrea Brutti dell'Ufficio Fauna Selvatica di Enpa - più di 50 miliardi di uccelli, con le loro sole forze, viaggiano ogni anno per migliaia e migliaia di chilometri per raggiungere i siti di nidificazione o per trovare fonti alimentari».

Ma le migrazioni oggi sono fortemente minacciate. Accanto ai “nemici tradizionali” - la cementificazione, il bracconaggio, l'inquinamento luminoso – i selvatici devono affrontarne uno nuovo e non meno insidioso: lo stravolgimento climatico. Infatti, il riscaldamento globale, con tutte le conseguenze che esso comporta, non solo stravolge i delicati bioequilibri alla base delle migrazioni, non solo causa la distruzione degli habitat alterando le caratteristiche fisico-morfologiche dei luoghi di nidificazione, ma priva sempre di più moltissimi animali delle loro naturali fonti di approvvigionamento alimentare.

«L'aumento della temperatura del pianeta – dichiara Annamaria Procacci responsabile Fauna Selvatica Enpa - significa stagioni particolarmente secche, se non del tutto siccitose, profonda modifica del suolo e della vegetazione, anticipazione o comunque stravolgimento dei tempi e dei ritmi delle migrazioni. Tutto questo si aggiunge a una condizione della biodiversità già fortemente critica, soprattutto a causa della distruzione degli habitat, come lo sfruttamento intensivo e senza sosta dei territori. Per l'Italia, che è un ponte naturale e straordinario tra il continente europeo e quello africano, la preoccupazione per quanto sta accadendo dovrebbe costituire davvero una priorità, e indurre il nostro Governo a porre in atto politiche forti sia sul clima che sulla tutela dell'avifauna: è ora di una svolta sulla biodiversità. E' vergognoso che nel nostro Paese ancora oggi sono cacciabili ben 18 specie di uccelli selvatici, Spec 2 e Spec 3, in condizioni definite dall'Europa decisamente sfavorevoli. Un vero biocidio farli finire nei carnieri». Per contatti con la nostra redazione: [email protected]