Giovedì 18 Aprile 2024

"E' l'Italia il "tesoro" d'Europa ma non ce ne curiamo"

Nella giornata della Biodiversità, patrimonio italiano a tutti gli effetti almeno in ambito Ue, Enpa sprona governo e parlamento a "rientrare nelle regole"

Uccello migratore (foto L.Gallitto)

Uccello migratore (foto L.Gallitto)

Roma, 21 maggio 2015 – «Biodiversità, straordinario patrimonio d'Italia. Possediamo il più alto numero di specie vegetali e animali in Europa, quasi il 50% delle piante, un terzo degli animali – 58mila specie di cui 55mila di invertebrati -, più della metà dei siti tutelati dalla direttiva Habitat, ben 2.585 ... ma questa ricchezza, che dovremmo custodire responsabilmente come bene di tutto il continente e del pianeta, è maltrattata, spesso dissipata, troppo ignorata», lo dichiara Annamaria Procacci, consigliera nazionale di Enpa.

«Siamo maglia nera per il numero di infrazioni alle direttive UE in materia di ambiente – prosegue Procacci – siamo ancora sotto sorveglianza per l'applicazione della sentenza di condanna del 2010 per violazione della Direttiva Uccelli, e di recente sono state avviate due procedure Pilot, anticamera delle procedure d'infrazione: una sull'insostenibilità della caccia in Italia, una sul degrado dei siti Sic (Siti di interesse comunitario) e Zps (Zone di protezione speciale) che costituiscono la rete di Natura 2000. A causa della nostra cattiva coscienza, secondo i dati Ispra sono in cattivo stato di conservazione la metà delle specie vegetali, oltre la metà di quelle animali, il 67% degli habitat di interesse europeo, mentre sono minacciati un quarto degli uccelli, la metà dei vertebrati e due terzi degli anfibi. Occorre dunque voltare pagina subito».

«In nome della legalità – aggiunge Andrea Brutti dell'Ufficio Fauna Selvatica di Enpa - chiediamo a Governo e Parlamento di rientrare nelle regole europee cancellando per sempre la pratica dei “richiami vivi”; di varare la legge sul consumo di suolo, che divora habitat, flora e fauna; di rafforzare il controllo sul territorio contro il bracconaggio “spicciolo” e organizzato, che è crimine puro; di sanzionare come delitti nel codice penale i reati contro la fauna protetta; di cancellare dalle specie cacciabili le diciannove che si trovano in stato di conservazione sfavorevole; di indirizzare con forza verso l'adozione di stili di vita sostenibili con sempre meno carne, perché gli allevamenti intensivi, fonte di infinita sofferenza per gli animali, contribuiscono con i gas serra al surriscaldamento del pianeta, che distrugge la biodiversità. Tutte richieste che il semplice buonsenso dovrebbe far soddisfare. Infine, istituzioni, a tutti i livelli, fate scoprire agli italiani, attraverso una grande campagna di informazione, l'incredibile varietà e bellezza di animali e piante che ancora vivono con noi! Dunque, la biodiversità. Quella dei parchi, delle oasi e delle aree protette, ma anche e forse soprattutto del prato sotto casa, per guardare il mondo con occhi nuovi».

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