Mercoledì 24 Aprile 2024

Dopo l'estinzione dei dinosauri i mammiferi hanno messo il turbo

Uno studio inglese calcola i tempi di sviluppo delle specie, anzi degli antenati di quelle che oggi consideriamo le specie

La riproduzione di un dinosauro in una foto Newpresse

La riproduzione di un dinosauro in una foto Newpresse

Roma, 30 giugno 2016 - Dopo l'estinzione dei dinosauri, l'evoluzione dei mammiferi ha messo il turbo: nei 10 milioni di anni successivi alla scomparsa dei giganti della preistoria, la velocità dell'evoluzione di questo gruppo è aumentata di tre volte, rispetto agli 80 milioni di anni precedenti. Lo indica la ricerca coordinata da Thomas Halliday, dell'University College London e pubblicata nella rivista Proceedings B of the Royal Society.

I ricercatori hanno analizzato i fossili di 904 mammiferi e hanno messo a punto una mappa delle differenze anatomiche tra le specie. Misurando il numero di modifiche nel tempo, per ogni ramo, è stato calcolato il tasso medio di evoluzione di questi animali, sia prima che dopo la scomparsa dei dinosauri, avvenuta 66 milioni di anni fa. «I nostri antenati, ossia i primi mammiferi con la placenta, hanno beneficiato dell'estinzione dei dinosauri e della diminuzione anche del numero di alcune specie in competizione», ha detto Halliday.

Così, ha aggiunto «una volta che la pressione è finita, i mammiferi si sono evoluti improvvisamente e rapidamente». Tra i gruppi che più hanno sperimentato questa accelerazione, vi è quello dei Laurasiatheria, «le cui specie - ha spiegato l'esperto - in poco tempo sono aumentate nella dimensione del corpo e nella diversità, dando vita agli antenati del gruppo che oggi comprende animali molto diversi tra loro, come pipistrelli, gatti, rinoceronti, balene, mucche, toporagni e ricci». È stato inoltre scoperto che l'ultimo antenato comune a tutti i mammiferi con la placenta è vissuto nel tardo Cretaceo, circa tre milioni di anni prima della fine dei dinosauri. Questa data è di 20 milioni di anni più recente rispetto a quella indicata da studi precedenti.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]